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One Health. Da Venezia parte la strategia europea per la sicurezza alimentare


Per il sottosegretario alla Salute, Vito de Filippo: “Occorre investire risorse, tempo, controlli e progettazione per affermarla nel nostro Paese e in Europa”. Questo il senso finale dei due meeting internazionali sulla sicurezza alimentare conclusi a Venezia.

27 SET - “La strategia One Health è l’unica garanzia per la sicurezza alimentare di cittadini e consumatori e pertanto occorre investire risorse, tempo, controlli e progettazione per affermarla nel nostro Paese e in Europa”: in queste parole del sottosegretario Vito de Filippo è contenuto il senso finale dei due meeting internazionali sulla sicurezza alimentare conclusi quest’oggi a Venezia, presso la sede del Consiglio Regionale del Veneto.
 
One health è un approccio strategico nuovo e significa proteggere la salute pubblica controllando l’interfaccia tra persone, animali e ambiente, ed è la scommessa che a Venezia hanno condiviso i maggiori esperti europei di controllo e verifica della sicurezza degli alimenti. Proprio il tema dei controlli a garanzia dei consumatori, soprattutto negli aspetti che riguardano la distribuzione e la verifica di filiera, è stato argomento dell’intervento del sottosegretario, che ha ricordato alcuni temi cruciali, dalla battaglia alle zoonosi alle verifiche doganali; inoltre “in un sistema in cui una merce in ingresso può essere controllata in uno qualsiasi dei Posti di Controllo Frontaliero ed essere destinata ad uno qualsiasi dei 28 Stati membri, è essenziale disporre di procedure e tariffe obbligatorie armonizzate. Infatti una disarmonizzazione delle tariffe nei controlli sanitari all’import, influendo sulle rotte commerciali, rischia di minare la strategia comune sulla biosicurezza alle frontiere. Allo stesso modo, un altro elemento essenziale sul quale gli Stati membri dovrebbero, a mio parere, impegnarsi per trovare un compromesso è l’individuazione di frequenze minime uniformi di controlli ufficiali”.

La catena alimentare, così come analizzata nei simposi di Palazzo Ferro Fini dai tecnici dell’Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) e dalle varie autorità ministeriali dei paesi Ue (nel complesso hanno partecipato ai lavori di Venezia oltre cento super-tecnici, divisi in due simposi differenti), ha risvolti economico-produttivi imponenti: sono infatti oltre 310mila le aziende che in Europa producono alimenti e bevande, impiegando oltre quattro milioni di persone, un panorama immenso di attività e prodotti molto spesso legati a tipicità di territorio, che negli ultimi anni deve fare i conti con contraffazioni, frodi, problematiche legate alla corretta tracciabilità e all’ingresso della criminalità organizzata nei sistemi distributivi.

Per ordinare questo settore produttivo favorendo le produzioni garantite, l’Unione europea ha progettato un sistema di garanzia a prova di contraffazione. All’interno della conferenza stampa di chiusura dei lavori veneziani (che erano inseriti all’interno delle attività del Semestre italiano di presidenza europea - è stato infatti ricordato il progetto di creazione del Centro di referenza per l’autenticità dei prodotti agro-alimentari. Si tratta di una banca dati continentale che raccoglierà caratteristiche, dati, zone e centri di produzione, dei prodotti autentici e tipici dell’Unione europea. Secondo Silvio Borrello direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari al Ministero della Salute, il Centro di referenza potrebbe essere varato a Bruxelles entro il 2015.
 
Clodovaldo Ruffato - presidente del Consiglio Regionale del Veneto, “padrone di casa durante i lavori” - ha proposto proprio la città di Venezia come sede europea del Centro: “Il Veneto è una delle regioni italiane ed europee a maggior vocazione agro-alimentare, con centinaia di tipicità riconosciute e con un’economia in cui l’eccellenza alimentare interpreta una parte molto importante. Qui inoltre opera il più importante Istituto zooprofilattico italiano, centro di riferimento dell’Oms per le problematiche della salute animale. Saremmo lietissimi di essere quindi scelti come sede di questo centro, sapendo di avere tutte le titolarità scientifiche, professionali e di tessuto produttivo per poter svolgere questo ruolo”. Le risultanze dei workshop tenuti a Venezia durante la “settimana della sicurezza alimentare” saranno discusse a livello di Commissione europea durante la Conferenza internazionale sulle frodi alimentari, che si terrà a Roma il prossimo 23 e 24 ottobre (Food Fraud Conference - A Collaborative Approach to Ensure the Safety and Integrity of our Food”). 

27 settembre 2014
© Riproduzione riservata

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