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Molise. Percosse e maltrattamenti ad anziani e disabili. Tredici arresti nella "clinica degli orrori"


In manette un medico titolare della Residenza sociale assistenziale per anziani e malati psichiatrici e di infermieri e operatori socio-sanitari. L'accusa è di maltrattamenti, sequestro di persona, lesioni, percosse e abbandono di persone incapaci.

08 OTT - Dalle prime ore della mattinata, 30 Carabinieri dei Nas di Campobasso, Napoli, Bari, Salerno e Foggia con il supporto dei colleghi dell’Arma territoriale hanno dato esecuzione nelle Province di Isernia e Campobasso a 13 ordinanze cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Isernia, su richieste di questa Procura, con le quali sono stati disposti gli arresti domiciliari per un medico neurologo/neuropsichiatra, titolare di una Residenza xociale assistenziale per anziani e malati psichiatrici della provincia di Isernia, e per infermieri ed operatori socio-sanitari per aver sottoposto i pazienti e gli ospiti in modo sistematico e continuato a maltrattamenti, sequestro di persona, lesioni, percosse ed abbandono di persone incapaci.

L’esecuzione delle misure restrittive giunge a conclusione di una prolungata attività di indagine avviata dai Carabinieri del Nas di Campobasso un anno fa a seguito della segnalazione di condizioni di costrizione fisica e psicologica imposta agli ospiti/pazienti della struttura assistenziale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia. Attraverso attività ed accertamenti tecnici i Carabinieri del Nas sono riusciti a provare in modo incontrovertibile le segregazioni e i maltrattamenti a cui venivano sottoposti gli ospiti da parte di infermieri ed operatori socio-sanitari della clinica. La residenza assistenziale autorizzata per assistenza socio-sanitaria agli anziani in realtà ospitava anche giovani (dai 25 ai 40 anni) affetti da malattie psichiatriche e neurologiche con una capacità ricettiva accertata - oltre 180 ospiti/pazienti - superiore a quella autorizzata.

Gli anziani con un età media di circa 75/80 anni, alcuni dei quali affetti da patologie anche invalidanti come l’Alzheimer e, quindi, non autosufficienti e i malati psichiatrici venivano chiusi a chiave e sedati per tutta la giornata senza possibilità di uscire dalle proprie stanze; fatti completamente denudare e messi in fila nel corridoio per accedere alle docce e servizi igienici in violazione della loro dignità; alcuni contenuti ai letti con dei lacci per impedire loro qualsiasi movimento; percossi se non ottemperavano alle disposizioni impartite; fatti dormire, alcuni, su letti privi di materassi o su lenzuola sporche di escrementi in stanze insudiciate. Gli ospiti anziani e i malati psichiatrici vivevano in promiscuità pagando una retta mensile di 1.200,00 euro al titolare della struttura.

Il vasto quadro probatorio ricostruito dai Carabinieri coinvolge a vario titolo 32 persone tra medici, fisioterapisti, operatori sanitari, sociali ed amministrativi della residenza assistenziale tutti indagati per le gravi condotte a danno di incapaci ed anziani indifesi.  

08 ottobre 2014
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