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E-Cig. Cipolla, Polosa, Tirelli e Veronesi: "Ripresa tabagismo colpa della lotta alle sigarette elettroniche"


I quattro scienziati, in una lettera aperta rivolta all'Iss, chiedono che venga riconsiderato l'approccio conservativo verso le e-cig, "improntato sull'applicazione acritica del principio di precauzione, puntando invece su norme equilibrate che facciano degli standard di qualità e sicurezza di questi prodotti il loro punto di forza”. 

10 OTT - In Italia “la serrata guerra alla e-cig  non ha prodotto l'auspicata riduzione del tabagismo, bensì una sua netta ripresa”. E’ l’amara constatazione contenuta in un appello sottoscritto da scienziati italiani (Carlo Cipolla dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, Riccardo Polosa dell’Università degli Studi di Catania, Umberto Tirelli dell'Istituto Nazionale Tumori di Aviano e Umberto Veronesi dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano) e rivolto a Roberta Pacifici, direttore dell'Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell'Istituto Superiore di Sanità.

Gli scienziati sottolineano che l’allarmante ripresa del tabagismo è da attribuire “sia ai numerosi tentavi di delegittimazione dei prodotti a basso rischio espositivo, che hanno sistematicamente ignorato le evidenze scientifiche, sia a una politica nazionale che sembra difendere gli interessi economici e finanziari del tabacco e che mal si concilia con il fine primo ed ultimo delle Istituzioni sanitarie: l'interesse per la salute pubblica”.

Il team di esperti osserva inoltre che in Francia ed Inghilterra, dove le sigarette elettroniche sono prodotti di libero consumo non soggetti a controproducenti restrizioni normative, “si stanno registrando modificazioni epocali sia in termini di riduzione della prevalenza di tabagismo, sia in termini di contrazione nel consumo di tabacco”. E, aggiungono, i più grandi esperti internazionali di salute pubblica “rilevano come l’ampia diffusione di questa alternativa a basso rischio espositivo stia determinando ricadute vantaggiose in termini di migliorate condizioni di salute per i fumatori e di riduzione dei costi per la sanità pubblica. Sarebbe più ragionevole lavorare nella direzione di migliorati standard di qualità e sicurezza”.

L’adozione di una regolamentazione ad hoc per migliorare la qualità delle sigarette elettroniche e dei liquidi “sarebbe un primo grande passo per consentire a questi prodotti di concorrere ad un miglioramento della salute dei cittadini Italiani. Se le scelte del Governo italiano non saranno delineate in tempo, si subiranno riflessi negativi che difficilmente potranno essere recuperati e risolti”.

Alla luce di questi elementi, gli scienziati lanciano un appello all’Iss affinché riconsideri “il suo approccio conservativo improntato sull'applicazione acritica del principio di precauzione, puntando invece su norme equilibrate che facciano degli standard di qualità e sicurezza di questi prodotti il loro punto di forza”.
 

10 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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