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Caso Cucchi. Tirelli (Anaao Lazio): "I medici del Pertini sono innocenti"


In una lettera il segretario regionale Anaao spiega come il risarcimento pagato dall'ospedale "è frutto di un accordo tra i familiari e l’assicurazione della Asl, di cui quest’ultima è venuta a conoscenza solo in seguito". Nessuna attribuzione di colpa da parte dell'Ospedale Pertini nei confronti dei medici. "Abbiamo grande rispetto per Cucchi, ma va cercato 'il colpevole' e non 'un colpevole'". LA LETTERA

05 NOV - "Le recenti polemiche amplificate dai media (ma ci siamo abituati ormai da anni), ed ancora oggi non sopite, sull’assoluzione degli imputati del processo “Cucchi”, impongono, a nostro avviso, una presa di posizione chiara da parte dell’Asl Rm/B in difesa dei propri medici, anche alla luce delle menzogne, riportate sui giornali, che sarebbero state pronunciate dall’avvocato difensore della famiglia. Innanzitutto la frase, riportata da Il Messaggero riferita al 'maxi-risarcimento' di ben 1 milione e 340 mila euro ottenuto dalla famiglia di Stefano Cucchi, in cui l’avvocato di Ilaria Cucchi, Fabio Anselmo, avrebbe dichiarato: 'E’ una magra soddisfazione ma sono contento di aver convinto la famiglia di Stefano Cucchi ad accettare un risarcimento che è, comunque, un’assunzione di responsabilità'. Tale espressione potrebbe far passare, all’opinione pubblica, il messaggio che 'l’Ospedale Pertini abbia riconosciuto la responsabilità dei Medici'. Nulla di più falso". Questo l'incipit della lettera sul caso Cucchi inviata dal segretario regionale Anaao Assomed del Lazio, Guido Coen Tirelli, alle direzioni dell'Asl Rm/B, dell'Ospedale Pertini e della Regione Lazio.
 
"La Direzione della Asl smentisca, una volta per tutte, che il risarcimento pagato alla famiglia sia una ammissione di colpa dell’Ospedale e dica la verità, cioè che è stato frutto di un accordo tra i familiari e l’assicurazione della Asl, di cui quest’ultima è venuta a conoscenza solo in seguito. L’Assicurazione ha deciso di pagare autonomamente, per proprie valutazioni di tipo economico, altro che ammissione di colpa. Quindi le affermazioni dei familiari, tramite il loro avvocato, sono solo menzogne - incalza Tirelli -. La Direzione Aziendale ha il dovere di tutelare i propri dipendenti".
 
"Noi abbiamo grande rispetto per Stefano Cucchi. La sua vita spezzata precocemente e drammaticamente non può non scuotere la sensibilità di quanti si dedicano ad aiutare i più fragili ed i più deboli. Rispettiamo, altresì, la sentenza della Corte d’Appello che ha voluto insegnarci che in questo, come in altri casi, non va ricercato “un colpevole” ma “il colpevole” - ha concluso il segretario regionale Anaao -. I Medici del Pertini, per quanto ci riguarda, sono innocenti e ad essi va tutta la nostra solidarietà ed il nostro affetto".

05 novembre 2014
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