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Ucraina. Medici Senza Frontiere: “Meno combattimenti ma situazione sanitaria è tragica”


“I residenti e gli sfollati vivono in condizioni estremamente precarie. Molte strutture mediche sono state danneggiate o distrutte e ci sono gravi carenze di medicinali di base e specialistici e di forniture mediche”. Molte le infezioni respiratorie. “Maggior parte dei pazienti necessita di trattamenti per malattie cardiache, ipertensione, diabete o asma”.

05 MAR - “Anche se gli scontri in Ucraina orientale si sono ridotti dopo il cessate il fuoco entrato in vigore il 15 febbraio, i bombardamenti continuano in alcune aree e restano urgenti necessità mediche su entrambi i lati del fronte. I residenti e gli sfollati vivono in condizioni estremamente precarie, molte strutture mediche sono state danneggiate o distrutte e ci sono gravi carenze di medicinali di base e specialistici, così come di forniture mediche”. Questa la denuncia in una nota stampa di Medici senza frontiere (Msf) che informa anche di aver “rapidamente ampliato le proprie attività mediche nelle zone più colpite su entrambi i lati del fronte”.
 
La situazione nella città di Debaltseve. “Il 21 febbraio un’équipe di Msf – si legge nel comunicato - è riuscita a raggiungere la città di Debaltseve, pesantemente colpita, dopo che settimane di intensi combattimenti hanno reso impossibile fornire assistenza umanitaria nella zona. MSF supporta l'ospedale in Debaltseve dal settembre 2014 e a gennaio ha inviato nuove scorte di medicinali”.
 
"La città è distrutta – ha dichiarato Olivier Antonin, coordinatore per l’emergenza di Msf. - Le finestre delle case sono esplose per i bombardamenti, i rami degli alberi sparsi a terra, le linee elettriche tranciate e sospese al vento. Le persone che restano vivono in rifugi o negli scantinati degli edifici perché nelle case si gela. Non c'è elettricità, riscaldamento e acqua corrente in città. Quando siamo arrivati erano in stato di shock, chiedevano dove avrebbero potuto trovare medicinali e assistenza. Molti di loro hanno bisogno di farmaci per malattie croniche”.
 
“I due ospedali della città – rileva Msf - sono stati danneggiati, uno reso inutilizzabile. In tutta la città sono rimasti solo tre medici, il responsabile medico dell'ospedale centrale e altri due che lavorano in una clinica situata al piano terra di un edificio sulla piazza principale. Anche se molti residenti sono fuggiti o sono stati evacuati, su una popolazione di 25.000 persone prima dei combattimenti, almeno 5.000 sono rimaste e molte di loro hanno urgente bisogno di cure mediche. L’équipe di Msf ha fornito materiale sanitario per il trattamento di feriti di guerra, medicinali e materiali medicali per l'assistenza sanitaria di base, forniture quali siringhe, cateteri e guanti. Un medico di Msf ha iniziato a fornire consultazioni mediche in città”.
 
 
“C’è grande necessità di assistenza sanitaria di base”. Msf informa di aver “avviato cliniche mobili in 19 località nelle regioni di Donetsk e Luhansk per fornire assistenza sanitaria di base a persone che vivono in zone rurali o sono sfollati a causa del conflitto. Nelle sole prime tre settimane, i medici di MSF hanno effettuato oltre 1500 consultazioni, illustrando l'enorme necessità di assistenza sanitaria e medicinali in queste aree”.
 
"Vediamo soprattutto infezioni respiratorie, perché molte persone hanno vissuto in scantinati umidi, sovraffollati e non riscaldati” ha spiegato Zahir Muhammad Khan, medico di Msf a Svyatogorsk, città 100 chilometri a nord della linea del fronte dove Msf “gestisce una clinica mobile in quattro centri di cura a Svyatogorsk, dove si sono rifugiate più di 3000 persone in fuga dalla zona di conflitto, molti a causa dell’intensificazione dei combattimenti nel mese di gennaio”.
 
“I pazienti – prosegue la nota - con malattie croniche sono i maggiormente colpiti mentre la maggior parte dei pazienti da noi assistiti necessitano di trattamenti per malattie cardiache, ipertensione, diabete o asma.
 
“La situazione umanitaria – evidenzia in fine la nota - è particolarmente allarmante nella regione di Luhansk, perché la carenza di medicinali e beni di prima necessità, compreso il cibo, è ancora più grave. La maggior parte delle persone che sono rimaste in Luhansk sono i più vulnerabili delle comunità – anziani, disabili e malati – che non sono potuti fuggire dal conflitto. Oltre a gestire le cliniche mobili nei centri di salute nelle aree rurali, l’équipe di Msf sta sostenendo anche strutture sociali, comprese case di cura per anziani, disabili, orfani, e con disturbi psichiatrici, fornendo consulenze, farmaci e materiali per l'igiene”.

05 marzo 2015
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