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Fibrosi cistica. Dal 10 al 25 ottobre in 1700 piazze italiane torna il ciclamino della ricerca


La Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica (Ffc) lancia la XIII Campagna nazionale raccolta fondi “Tu doni, io respiro”. Dal 9 al 13 ottobre, inoltre, prende il via il IV bike tour Ffc: da Trieste a Genova per mantenere alta l'attenzione su questa malattia.

05 OTT - Mentre si inseriscono nella storia sociale della malattia i risultati delle giurie di cittadini chiamati a deliberare sullo screening del portatore sano di fibrosi cistica, test fondamentale per tutte le coppie che progettano di avere figli, e quelli, ancora più d'impatto, del programma di offerta attiva del test che in Veneto ha portato a una sostanziale riduzione di casi di neonati affetti dalla malattia genetica grave più diffusa, la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica (Ffc) lancia l’appuntamento con la XIII Campagna Nazionale per la Ricerca, rappresentata quest’anno da un inedito manifesto che racchiude in sé un messaggio di fiducia nella cittadinanza, espresso dall’immagine di una bambina sorridente e da una frase di grande impatto: “Tu doni, io respiro”.

Dal 10 al 25 ottobre il ciclamino Ffc colorerà oltre 1.700 piazze italiane con l’obiettivo di raggiungerne 2.000, superando così il record dello scorso anno. Ad inaugurare la campagna quest’anno sarà la corsa benefica del vicepresidente Ffc Matteo Marzotto di nuovo in sella per la IV edizione del Bike Tour Fc, iniziativa realizzata in media partnership con La Gazzetta dello Sport, che porterà i campioni Davide Cassani, Max Lelli, Iader Fabbri e Fabrizio Macchi lungo un nuovo emozionante tragitto, da Trieste a Genova, dal 9 al 13 ottobre. Ad attenderli nelle varie tappe, le Delegazioni e i Gruppi di volontari FFC con eventi charity e iniziative benefiche che culmineranno nella giornata di martedì 13 ottobre, dove ad accogliere i bikers al taglio del traguardo saranno le guest star: Ornella Vanoni e Gino Paoli, di nuovo insieme per un emozionante duetto a sostegno della ricerca, accompagnati per l’occasione dal violoncellista Pietro Salvatori che ha fatto outing , rivelando di essere affetto da fibrosi cistica, lo scorso maggio.

Ma non saranno solo le piazze reali a colorarsi di rosa: il ciclamino approda anche nelle piazze virtuali del web protagonista della campagna social #iociclamino. Indossalo, esponilo, fotografalo e condividilo su Facebook e Instagram: quattro semplici step per affermare il proprio sostegno al sogno di guarigione dei tanti malati in attesa di una cura definitiva.

Nei weekend di Ottobre, gli oltre 10.000 volontari della Fondazione offriranno il fiore simbolo della ricerca in tutta Italia contribuendo al sostegno dei ricercatori impegnati nei progetti di scientifici per migliorare le cure e accrescere la qualità e la durata di vita dei malati di fibrosi cistica, che solo nel nostro Paese conta oltre 2 milioni e mezzo di portatori sani in grado di trasmettere la malattia ai propri figli.

Visitando gli stand e i banchetti organizzati dai volontari nelle città italiane, sarà inoltre, possibile partecipare al concorso "Pedalando per la ricerca": fino al 25 ottobre, è possibile ottenere il charity book fotografico "Bike Tour - Pedalando per la ricerca":un racconto entusiasmante dell’iniziativa su due ruote, curato da Matteo Marzotto ed edito da RCS con immagini di Alfonso Catalano, abbinato alla bicicletta "Brigante", gioiello ad alto contenuto tecnologico, progettata e firmata dal campione Max Lelli, tra gli amici sportivi della Onlus. Tutto il ricavato sarà interamente devoluto al sostegno della ricerca scientifica FFC, particolarmente mirata alla scoperta di cure capaci di aggredire la malattia alla radice.

E proprio in questa direzione sta correndo il progetto Task Force for Cystic Fibrosis, orientato a trovare cure risolutive per le persone con fibrosi cistica con la mutazione più comune del gene difettoso CFTR, la F508del che interessa il 70% dei malati. Lo studio è promosso da Ffc Onlus che lo sostiene con l'ingente contributo di 1.250.000 euro, ed è realizzato in sinergia con l’Istituto G. Gaslini e l’ Istituto Italiano per la Tecnologia di Genova. Da anni la Fondazione segna la via italiana verso la cura, in una sfida di grande portata internazionale. Il progetto vede all’opera un team di selezionati ricercatori italiani alla ricerca della cura definitiva per la mutazione più frequente in fibrosi cistica, la ∆F508. Ad oggi, sono state individuate alcune molecole attive come correttrici del gene mutato CFTR responsabile della malattia e ora si sta procedendo ad un rafforzamento delle stesse, per trovare il farmaco chiave che potrebbe cambiare definitivamente la sorte della maggior parte dei malati nel mondo. I risultati sono davvero promettenti e il sogno di trovare la cura si avvicina sempre più a diventare realtà.

05 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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