Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 29 MARZO 2024
Cronache
segui quotidianosanita.it

Uk. Per il NHS non c’è pace. Dopo lo sciopero dei giovani medici ora è emergenza personale. Mancano risorse. A rischio continuità H24

di Grazia Labate

Il governo britannico non ha ancora approntato il piano necessario, nei dati quantitativi e nelle risorse adeguate, per quanto riguarda il personale, per soddisfare l’attuale  domanda al servizio sanitario e farlo funzionare sette giorni su sette per H24. Dopo lo sciopero ad oltranza attuato dai giovani medici in formazione un’altra grana si abbatte su Jeremy Hunt, ministro della Salute e su tutto il governo Cameron

11 MAG - Dopo lo sciopero ad oltranza attuato dai giovani medici in formazione del NHS, per tutto il mese di aprile, sull’orario di lavoro 7 giorni su sette H24, sulla loro remunerazione e sulle prospettive di lavoro all’interno del servizio sanitario nazionale, un’altra grana si abbatte su Jeremy Hunt, ministro della salute e su tutto il governo Cameron.

Un rapporto del comitato di conti pubblici, CBO, afferma che il Dipartimento della Salute (DH) del governo non ha ancora il piano necessario, nei dati quantitativi e nelle risorse adeguate per quanto riguarda il personale, per soddisfare l’attuale  domanda al servizio sanitario  e farlo funzionare sette giorni su sette per H24. 

Il rapporto dopo una serie di considerazioni sul fabbisogno e sui costi, conclude: "Gli organismi nazionali, Parlamento e governo, hanno bisogno di avere un quadro chiaro sulla necessità presente e futura delle risorse umane e dei loro costi, pena il rischio di implosione del NHS.

Il rapporto dà ragione alla lunga disputa dei giovani medici, che li ha visti in sciopero negli ultimi sette mesi, e che reclamava più personale con orari e turni accettabili, soprattutto nei fine settimana per garantire la sicurezza dei pazienti, e soprattutto se si vuole conseguire il risultato di garantire i servizi sette giorni su sette H24.

Il  CBO, è ancora più duro nei confronti del ministro Hunt quando afferma che: "Il dipartimento della salute, non ha adeguatamente valutato l'impatto sulla attuale forza lavoro dei medici e quindi non è possibile valutare se ci sarà abbastanza personale clinico con le giuste competenze".

Meg Hillier, presidente della commissione sanità della Camera dei Comuni, ha affermato che ci sono stati gravi difetti nell’approccio del governo alla dotazione del personale del NHS. 

"Questa mancata ed incongrua pianificazione della forza lavoro significa che i pazienti devono affrontare  tempi di attesa più lunghi e un maggior costo per le casse pubbliche. Allo stesso tempo, i contribuenti devono sapere che un NHS che funzioni sette giorni su sette H24 ha bisogno di ulteriori risorse e non potrà essere attuato con le attuali cifre iscritte in bilancio.

“È incredibile che una politica così importante venga proposta con l’inganno su come deve essere finanziata. Se il governo spera di rassicurare l'opinione pubblica che ha piani credibili per il personale e per  la fornitura dei servizi, lo esortiamo a dimostrarlo con numeri e cifre credibili".

I parlamentari inoltre hanno sottolineato che: “già dal 2014 era stata evidenziata una carenza del 5,9% del personale medico che lavora nel NHS, pari a un gap di circa 50.000 dipendenti, e già allora avevano rilevato come   questa carenza si ripercuoteva sul  servizio sanitario nel fornire prestazioni efficienti ed efficaci. Negli ultimi 2 anni, i NHS trust sono stati costretti a ridurre il personale per raggiungere gli obiettivi  di riduzione dei costi avendo di fatto agito il blocco delle assunzioni e sopperendo alla carenza di personale utilizzando rapporti di lavoro a tempo e precari, forniti da agenzie private”.

Il Dr Mark Porter, presidente del Consiglio della  British Medical Association, ha dichiarato: "Questo rapporto sottolinea ulteriormente il fallimento della politica del governo sul personale e su come finanziare i servizi aggiuntivi,  quando il NHS sta già  lottando con le attuali risorse per fornire i servizi esistenti. Nonostante quello che i ministri sostengono, il finanziamento del NHS non ha tenuto il passo con la crescente domanda di cura dei cittadini e l'aumento dei costi nella fornitura di assistenza. Questa situazione è destinata solo a peggiorare, anche perché la gestione del governo, anche nella vertenza sul  contratto dei  medici più giovani, sta  alienando  una generazione di medici, aprendo un varco pericoloso per la fornitura delle cure  nel lungo termine. Le promesse del Governo di avere entro il 2020,  11.420 medici in più che lavorano nel NHS, e 10.000 unità in più, tra infermieri, ostetriche, e personale sanitario non medico, appaiono alla luce degli attuali problemi e delle carenze finanziarie solo una chimera”.

Tuttavia la British Medical Association ha accettato di riprendere i colloqui con il ministro della salute  Jeremy Hunt, dopo  che il Governo ha riaperto i negoziati sulle questioni più controverse, tra cui le modalità di pagamento del sabato e della domenica lavorative. I leaders dei medici Junior  si  sono impegnati per  affrontare i colloqui con il governo  lunedi prossimo e si augurano di fare un passo avanti nella  amara vertenza contrattuale.
 
Il Dr Johann Malawana, presidente del comitato dei giovani medici della BMA, ha detto inoltre di sperare che un "vero progresso può essere raggiunto per porre fine a questo contenzioso. Le "preoccupazioni dei medici Junior vanno ben oltre la retribuzione e il nostro principio nelle   trattative sarà quello di ottenere un contratto equo, che non discrimina nei confronti delle donne o di qualsiasi altro gruppo, che affronta la crisi di reclutamento e il mantenimento della forza lavoro  nel servizio sanitario nazionale e che costituisca la base per un NHS efficiente e di qualità”.
 
La  BMA sottoporrà qualsiasi offerta di contratto - concordata o meno - a referendum dei medici in formazione, come di solito avviene nella negoziazione dei contratti. Speriamo che con entrambe le parti di nuovo intorno al tavolo dei negoziati, progressi reali possano ora essere raggiunti per porre fine a questo contenzioso attraverso il dialogo .
 
Il portavoce del Dipartimento della Salute del governo ha affermato che "ha accolto con favore la decisione della  BMA di riprendere i colloqui e che si augura di raggiungere una soluzione negoziata".
 
Lunedi prossimo è dunque la prova del nove: si vedrà se il governo metterà sul piatto numeri e cifre congrue, perché per la prima volta nella storia del NHS lo sciopero dei medici e l’alleanza con i cittadini, si sono incontrate sul terreno della difesa del NHS in efficienza e qualità, all’altezza di una domanda di salute che richiede tempestività e sicurezza nelle cure.
 
Grazia Labate
Ricercatore in economia sanitaria

11 maggio 2016
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Cronache

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy