Turchia. Università italiane: “Sdegnati da violazione diritti umani e principi internazionali”
Così il Consiglio universitario nazionale commenta le decisione prese in questi ultimi giorni dal presidente Erdogan a seguito del tentativo di golpe fallito. "Convinti dell’imprescindibilità della coesistenza delle opinioni plurali come condizione essenziale per la formazione delle coscienze e dunque per il destino di un Paese, manifestiamo in particolare preoccupazione per le misure repressive nei confronti dei colleghi rettori, docenti e impiegati delle Università".
22 LUG - I membri del Consiglio universitario nazionale (Cun), organo rappresentativo di tutte le componenti del sistema universitario italiano, esprimono il loro "sdegno per la violazione dei diritti umani e dei principi internazionali che si sta consumando in questi giorni in Turchia". Così il Cun prende posizione sulle decisioni prese negli ultimi giorni dal presidente Recep Tayyip Erdogan di sospendere la Convenzione europea sui diritti umani a seguito del tentativo di golpe fallito.
"Convinti dell’imprescindibilità della coesistenza delle opinioni plurali come condizione essenziale per la formazione delle coscienze e dunque per il destino di un Paese, manifestano in particolare la preoccupazione per le misure repressive nei confronti dei colleghi rettori, docenti e impiegati delle Università della Turchia, ai quali rivolgono la loro solidarietà umana, professionale e istituzionale". scrivono i membri del Cun.
"Alle studentesse e agli studenti di tali Università e al loro futuro, che non è indipendente da quello delle studentesse e degli studenti del resto del mondo, rivolgono in queste ore i loro pensieri. Il Consiglio - conclude la nota - auspica che i Governi e la Comunità Internazionale intervengano nelle sedi appropriate per fermare questa grave minaccia nei confronti della cultura, della scienza e della libertà di espressione".
22 luglio 2016
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