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Ragazzo down maltrattato al centro diurno a Bari. In corso indagini


A denunciare l’episodio è stata la madre del ragazzo. Per l’assessore regionale al welfare “se la notizia risultare vera, sarebbe di una gravità inaudita e, come Governo regionale, non esiteremmo a prendere gli adeguati provvedimenti”. Dal Comune precisano: “Non è una nostra struttura, l’accreditamento è regionale. Seguiremo le indagini con la massima attenzione”.

04 GEN - Un ragazzo affetto da sindrome di Down sarebbe stato aggredito da un operatore di un centro diurno socio-educativo-riabilitativo di Bari. Almeno secondo la ricostruzione della madre. Stando al racconto della donna, riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, il 29 dicembre scorso i familiari sarebbero stati invitati ad andare a prendere il ragazzo dal centro per le contusioni riportate sotto ad un occhio a seguito di un urto contro un tavolo. “La donna ritiene però – si legge nella versione online della Gazzetta - che la contusione sia stata provocata dal gesto di un educatore che avrebbe allontanato la sedia al figlio, facendolo cadere al suolo. Una caduta durante la quale il ragazzo avrebbe battuto lo zigomo destro contro un tavolo, sotto il quale si è poi rifugiato. L’educatore avrebbe poi strattonato il disabile per convincerlo ad uscire e poi gli si sarebbe messo addosso a cavalcioni”.

Per l’assessore regionale al Welfare Salvatore Negro “se la notizia dell’aggressione ad un ragazzo affetto dalla sindrome di Down da parte di un operatore di un centro diurno dovesse risultare vera, sarebbe di una gravità inaudita e, come Governo regionale, non esiteremmo a prendere gli adeguati provvedimenti”. “Notizie come queste – ha proseguito l’assessore regionale - ci lasciano senza parole, anche se preferiamo attendere l’esito delle indagini avviate dagli organi competenti prima di esprimere affrettati giudizi. Siamo certi che gli inquirenti sapranno fare chiarezza su quanto avvenuto nel centro diurno di Bari e se saranno accertate eventuali responsabilità non esiteremmo a trarre le dovute conseguenze. Non sarà certo un episodio singolo ed isolato a vanificare l’impegno profuso dalla Regione Puglia e dai Comuni pugliesi per assicurare i servizi necessari a tutti i disabili, compresa la gestione dei centri diurni dove svolgere adeguate e formative relazioni sociali”.

Per l’assessore al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico, quanto riportato da alcune testate giornalistiche “è un episodio che, se confermato dagli inquirenti, sarebbe gravissimo. I centri diurni riabilitativi, ubicati su tutto il territorio regionale, sono strutture ideate per accogliere al meglio le persone disabili e gli anziani over 65, e supportare così le famiglie nell'impegno di cura. Confidiamo dunque nella massima celerità delle indagini per conoscere la verità dei fatti e individuare i responsabili”.

Per Bottalico “è bene però chiarire che non si tratta di un appalto di servizi del Comune di Bari, e che tutti i centri privati in possesso dei requisiti previsti dal regolamento regionale, indipendentemente dalla loro ubicazione nei Comuni pugliesi, si accreditano direttamente sulla piattaforma informatica regionale (Catalogo dell'offerta). I cittadini possono accedere ai centri diurni riabilitativi facendo richiesta dei buoni di servizio erogati dalla Regione, una sorta di voucher riconosciuti all'utente ad integrazione del costo del servizio stabilito in base al reddito ISEE. Va inoltre sottolineato che è l'utente a scegliere la struttura di proprio gradimento tra quelle iscritte nel Catalogo dell'offerta regionale”.

L’assessore comunale spiega quindi di essere in contatto con la famiglia del ragazzo coinvolto in questa vicenda “a cui ho garantito la piena disponibilità dell'amministrazione comunale, d'intesa con il Comune di Modugno che ha accompagnato fino ad ora il nucleo familiare. Ho anche sentito l'assessore regionale al Welfare come pure il mio omologo di Modugno, ed è nostra intenzione seguire con la massima attenzione l'andamento delle indagini, sull'attività del centro ubicato nel territorio del Comune di Bari, affinché si possano adottare tutte le misure necessarie a tutela degli utenti, fino alla eventuale revoca dell'accreditamento da parte della Regione”.

04 gennaio 2017
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