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Al Bambino Gesù arriva la ludoTac


È soltanto una riproduzione giocattolo dello strumento diagnostico, ma consente di far familiarizzare i bambini con l’indagine e tranquillizzarli rendendo l’esame più accurato e riducendo la necessità di sedazione.

13 LUG - È stata soprannominata ludoTac ed è la riproduzione in scala di un apparecchio per la tomografia assiale computerizzata, una versione giocattolo con la quale i piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma possono interagire per familiarizzare, divertendosi, con lo strumento, affrontando così, senza più alcun timore, l’esame diagnostico. È soltanto l’ultima delle iniziative dell’ospedale pediatrico finalizzate a preparare bambini e genitori a confrontarsi con le cure in un ambiente non consueto.“La permanenza in ospedale e gli accertamenti medici in età pediatrica sono eventi stressanti per il bambino e per la sua famiglia, occorre quindi  ridurre l’impatto traumatico che tali esperienze possono avere sullo sviluppo psicologico dei nostri piccoli pazienti”, ha commentato Simonetta Gentile, psicologia clinica dell’ospedale romano. “Per questo il Bambino Gesù è da sempre sensibile all’assistenza psicologica che accompagna l’iter diagnostico e terapeutico. Per stabilire un clima sereno e di reciproca fiducia e collaborazione tra operatori sanitari e pazienti occorre ridurre l’ansia legata al “non conosciuto” stabilendo una semplice e chiara comunicazione interattiva con bambino e genitori. Anche l’ambiente fisico ha impatto sul vissuto dei piccoli. Conoscerlo attraverso il gioco con modellini di strumenti reali, e meglio ancora se acceso di colori e decori, favorisce  rilassamento, l’allegria e la curiosità: forza vitale potentissima nell’infanzia che proietta il bambino verso la conoscenza, la crescita e il futuro”.
Da questa esigenza nasce l’iniziativa che, tranquillizzando i bambini alle prese con un esame diagnostico come la TAC, consentirà anche di ridurre il ricorso alla sedazione,.
“La radiologia pediatrica nasce dall'esigenza che l'indagine radiologica nei bambini sia gestita con principi diversi da quella degli adulti, sia per differenze morfologiche e anatomo-radiologiche, sia per evidenti problemi di tipo protezionistico. In sintesi, è necessaria una cultura specifica, essenziale per avere l’approccio meno aggressivo nel raggiungimento della diagnosi”, ha spiegato Paolo Tomà, direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini del Bambino Gesù. “Con i bambini la tecnica deve essere ancora più raffinata, le sedazioni e le irradiazioni minimizzate. È per questo motivo che il Bambino Gesù si dota delle strumentazioni più all’avanguardia in grado di fornire informazioni diagnostiche altamente dettagliate e in tempi sempre più ridotti. È il caso della ultima arrivata in ospedale, la macchina per la tomografia assiale più veloce in commercio che acquisisce 2x128 strati a rotazione con una velocità massima di 458 mm/secondo e una risoluzione temporale di 75 millisecondi e che consente, ad esempio, di ottenere una visualizzazione delle coronarie anche nei neonati senza ridurre la frequenza cardiaca e senza sedazione”.
  

13 luglio 2011
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