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Lecce. Indagato per abuso d’ufficio il presidente dell’Ordine dei medici provinciale Luigi Pepe. Sotto indagine anche i due ultimi presidenti Fnomceo Bianco e Chersevani. Alla base dell’inchiesta presunti soprusi su un iscritto


Nuova bufera per il presidente dell'Omceo di Lecce, che stavolta si abbatte anche sui due presidenti Fnomceo succedutisi negli ultimi anni. Pepe, secondo la Procura, avrebbe ostacolato la rinuncia di Minelli, ex responsabile dal Centro Imid di Campi Salentina, all’iscrizione all'Omceo di Lecce e la successiva iscrizione presso quello di Potenza per assicurarsi l'impunità sul piano disciplinare, in relazione a tutte le condotte vessatorie sulle quali la Federazione si sarebbe dovuta pronunciare, su istanza del Minelli.

26 SET - Nuova bufera sul Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Lecce. Chiuso un secondo filone dell’inchiesta sui presunti soprusi esercitati da Luigi Pepe nei riguardi di Mauro Minelli, ex responsabile dal Centro Imid di Campi Salentina. Secondo quanto riportato oggi da alcuni quotidiani locali, il Pm avrebbe inviato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del presidente leccese.
 
Ma nell'inchiesta sono entrati anche Amedeo Bianco, oggi senatore Pd, e Roberta Chiersevani, in qualità di presdenti della Fnomceo all'epoca dei fatti.
 
Nello specifico Pepe, secondo quanto riportato dalla stampa locale, avrebbe ostacolato la rinuncia di Minelli all’iscrizione dall’Omceo di Lecce e la successiva iscrizione presso quello di Potenza. In tal senso Pepe avrebbe “falsamente rappresentato alla Fnomceo che non vi erano i presupposti legittimanti di legge”. Nei confronti di Minelli, in base a quanto sostenuto da Pepe, era in corso un procedimento disciplinare, avviato attraverso “convocazione dell’iscritto presso l’ordine per essere audito”, precedente la richiesta di rinuncia all’iscrizione all’Albo di Lecce.
 
In base agli accertamenti condotti dagli uomini di polizia giudiziaria con distaccamento in Procura, tale documento si rivelava inesistente e sarebbe servito a Pepe, afferma il pm, sempre secondo quanto riportato dalla stampa locale, soltanto “al fine di assicurarsi l’impunità sul piano disciplinare, in relazione a tutte le condotte vessatorie sulle quali la Federazione si sarebbe dovuta pronunciare, su istanza del Minelli, che aveva altresì trasmesso l’avviso di conclusione delle indagini a carico del detto Pepe”.
 
Infatti, il Presidente dell’Ordine dei Medici è successivamente finito sotto processo per le presunte pressioni sul Centro Imid di Campi Salentina e il suo dirigente Mauro Minelli, al fine di “costringerlo” a dimettersi.
 
Quanto all'ex presidente Fnomceo Amedeo Bianco e alla attuale presidente Roberta Chersevani, secondo quanto riportato dalla stampa locale, avrebbero “omesso di attivare il proprio potere disciplinare nei confronti di Luigi Pepe”.
 
In che modo? Secondo la Procura leccese, scrivono i giornali locali, “avallando la falsa prospettazione di quest’ultimo, presso il Ministero della Salute e l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Potenza, ingerendosi così nella materia della tenuta degli Albi riservata ai singoli Ordini, pur in presenza di copiosa documentazione, tra cui una sentenza del Tar della Basilicata, sezione Potenza, secondo cui 'E’ stata acquisita in giudizio la prova che l’Ordine dei Medici di Lecce ha attivato il procedimento disciplinare nei confronti del dr. Minelli, soltanto il 04/08/2014, e cioè dopo la rinuncia all’iscrizione all’Albo'”.
 
Questo aspetto, secondo la Procura, comproverebbe “la regolarità dell’operato dell’Ordine di Potenza, in ordine all’iscrizione del dr. Minelli nel proprio Albo e la falsità di quanto prospettato da Pepe”. Dunque, ritiene il pm, i due presidenti nazionali avrebbero in qualche maniera favorito Pepe “al fine di consolidare la posizione apicale di quest’ultimo all’interno dell’ordine di Lecce ed i relativi poteri”.
 
In particolare, ritiene la Procura leccese, scrivono ancora i giornali locali, Bianco avrebbe inoltrato al Ministero della Salute una richiesta di scioglimento dell’Ordine dei Medici di Potenza per le presunte irregolarità tenute dal detto Ordine nell’iscrizione di Minelli, non adeguatamente supportata da documenti.
 
Invece, l'attuale presidente Chersevani avrebbe inviato una certificazione all’Ordine di Potenza, intimando di prendere atto che Minelli è iscritto presso l’Ordine di Lecce “e di assumere gli adempimenti di sua competenza, per ripristinare una corretta situazione giuridica, in relazione all’illegittima iscrizione del medico presso l’Ordine di Potenza.”
 
I tre indagati rispondono ora dell’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.

26 settembre 2017
© Riproduzione riservata

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