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Gran Bretagna. Sanità sotto shock: in ospedali del Nhs anziani abbandonati senza cibo e acqua


Su 100 ospedali del Nhs ispezionati quest'anno almeno 20 non rispettano gli standard minimi di assistenza verso le persone anziane ricoverate. Pazienti abbandonati a sé stessi dal personale sanitario. Le strutture incriminate rischiano ora una multa e la chiusura di alcuni reparti.

14 OTT - La notizia campeggia su tutti i quotidiani britannici: la Care Quality Commission – la commissione che valuta le prestazioni del National Health Service (Nhs), il sistema sanitario nazionale inglese – riporta che su 100 ospedali Uk esaminati quest'anno, almeno 20 non rispettavano gli standard di trattamento dei pazienti anziani. Tanto che a questi malati era negata addirittura la possibilità di soddisfare i bisogni primari come mangiare, bere e andare al bagno.

Dei 100 centri che tra marzo e giugno 2011 hanno ricevuto le visite inaspettate di ispettori sanitari inglesi, solo 45 hanno dimostrato di raggiungere senza problemi gli standard che riguardano nutrizione e rispetto dei pazienti anziani. Altri 35 hanno superato le soglie stabilite dai sovrintendenti con difficoltà, provando di dover apportare miglioramenti almeno in uno dei due ambiti. Ma sono stati addirittura 20 – un quinto – i centri ospedalieri che non hanno centrato uno o entrambi i livelli qualitativi. Durissimo il giudizio degli ispettori: “così il servizio è inaccettabile”, si legge tra le righe del report.

I controlli dei funzionari della Care Quality Commission sono stati molteplici: per prima cosa hanno verificato se i pazienti più deboli venissero aiutati a mangiare i loro pasti e se avessero acqua a sufficienza per tutta la durata del giorno; poi si sono accertati che le richieste d'aiuto da parte dei malati venissero sempre accolte, che questi fossero accompagnati in bagno in caso di necessità e che qualcuno li aiutasse ad alzarsi e muoversi per evitare piaghe da decubito; infine hanno controllato che i pazienti venissero trattati con dignità, senza che il personale si rivolgesse loro in maniera sbrigativa o scortese.

Lo scenario che si è palesato agli ispettori è stato sconcertante. In alcuni casi i pazienti più anziani erano costretti a far rumore con le brocche e i supporti del letto per attirare l'attenzione dello staff, in altri casi le infermiere ignoravano le istruzioni dei dottori non fornendo flebo ai pazienti disidratati. Addirittura in un ospedale, il Sandwell General Hospital a West Bromwich, un paziente incontinente è stato lasciato per novanta minuti senza cure e pulizie: in questo caso la Care Quality Commission ha predisposto la chiusura del reparto incriminato.

Paradossalmente i funzionari della commissione hanno trovato livelli inaccettabili in padiglioni con un personale molto numeroso, ed eccellenti in quelli con meno risorse. Ma in generale, secondo le autorità la situazione descritta è preoccupante, soprattutto perché in moltissimi ospedali i dipendenti sembravano preoccuparsi più delle scartoffie che dei malati. “Chi è responsabile dell'addestramento e della crescita dello staff, in particolare di infermieri e infermiere, deve impegnarsi a capire perché l'attenzione si sia spostata dalla cura dei pazienti: se al centro dell'attenzione ci sono solo le cartelle mediche, vuol dire che non ci sono le persone”, ha detto Jo Williams, presidente della Care Quality Commission. “Spesso servirebbero solo un po' più di gentilezza e compassione. E queste cose non costano nulla.”

Secondo il documento la responsabilità è proprio del Servizio sanitario nazionale, che “ha permesso a ciò che è inaccettabile di diventare la norma”. Anche secondo Michelle Mitchell, direttore dell'ente di beneficienza Age Uk che si occupa della tutela delle persone anziane, la colpa è da ricercare in chi amministra gli ospedali. “Se addirittura quasi un centro su cinque fallisce nell'assicurare ai pazienti le cure di base e un trattamento dignitoso, l'errore è di chi non sta facendo abbastanza per sostenere questa parte essenziale di un buon servizio di assistenza sanitaria”, ha detto la Mitchell. “E non ci sono scuse per questo.”
Ora i 20 ospedali che sono stati trovati fuorilegge dovranno dimostrare di stare correndo ai ripari. Nei prossimi mesi, infatti, saranno visitati di nuovo dai funzionari della commissione: se saranno trovati ancora in fallo i reparti colpevoli verranno chiusi, e i centri multati.

Laura Berardi

14 ottobre 2011
© Riproduzione riservata

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