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Ambiente e salute. Daniele Orlando: “Le Quattro Stagioni di Vivaldi per sviluppare una coscienza collettiva”

di Paola Porciello

Il progetto “Una Nuova Stagione” di Daniele Orlando e i Solisti Aquilani nasce dalla necessità di riflettere, e far riflettere, sul ruolo dell’uomo nell’ambiente. Utilizzando il contrasto tra immagini evocative e musica, si predispone il pubblico a un ascolto molto più ricettivo. Orlando: “L'arte ci avvicina alla bellezza e ci aiuta a capire il valore dell'aria pura, dell'acqua pulita, di quello che mangiamo”

13 DIC - Vivaldi descrive con i suoi sonetti e la sua musica una natura incontaminata. Ben diversa è l'amara visione di come la Natura sia stata ridotta dall'intervento dell'uomo, spesso troppo invasivo, e di come questo abbia violato un equilibrio, aprendo la strada a inquinamento, cambiamenti climatici, deforestazioni, con tutte le loro ricadute sulla salute dell'uomo.
 
Il progetto “Una Nuova Stagione” di Daniele Orlando e i Solisti Aquilani che partirà a gennaio con la sua tournée, nasce dalla necessità di riflettere, e far riflettere, sul ruolo dell’uomo nell’ambiente. Questa esecuzione de Le Quattro Stagioni è il pretesto per coinvolgere il pubblico e sensibilizzarlo alle tematiche di salvaguardia dell’ambiente nel quale viviamo. Per raggiungere questo obiettivo lo spettacolo è strutturato con la proiezione di un emozionante cortometraggio, da un introduzione all’ascolto a cura di Daniele Orlando, seguita dal concerto vero e proprio.
 
Lo scopo è quello di lanciare un messaggio forte che conduca lo spettatore a un’importante riflessione: l’arte, e in questo caso specifico la musica, può e deve avere il potere di veicolare un messaggio sociale, ponendosi come guida di una crescita di consapevolezza e quindi di un progresso culturale, offrendo al pubblico una chiave interpretativa che va oltre una tradizionale esecuzione.
 
L'idea di utilizzare Le Quattro Stagioni di Vivaldi a questo scopo è di Daniele Orlando, violino di spalla dei Solisti Aquilani, che abbiamo intervistato: "Come musicista, associo sempre delle immagini alle mie esecuzioni, perché sono molto utili all'interpretazione. Nel tempo, le immagini che emergevano erano sempre più distorte da quello che ho sperimentato nei miei 37 anni di vita".
 

 

Orlando è nato e cresciuto in Abruzzo ed è molto legato alla sua terra: "Il territorio dove sono cresciuto ha avuto un declino velocissimo negli ultimi anni. Quando ero piccolo, a Porto Canale, l'acqua era talmente pulita che si vedevano i cavallucci marini, che come sappiamo sono un termometro molto sensibile delle condizioni dell'acqua. Passavo molto tempo con i pescatori che all'epoca intingevano il pane nell'acqua di mare, per renderlo più salato. Poi lo condivano con l'olio e i pomodorini e lo mangiavamo. Nel giro di vent'anni c'è stato un declino spaventoso e il posto dove sono cresciuto è diventato irriconoscibile".
 


 
Poi, nel mare della costa abruzzese, è stato versato l'Oxystrong, un disinfettante usato per rendere l'acqua balneabile, che ha un effetto distruttivo su flora e fauna marina: "I pescatori si erano creati delle 'sedute' sugli scogli con scalpello e martello. Così potevo sedermi e guardare il mare. Quando ci torno, adesso, mi viene il magone".
 
Le Quattro Stagioni di Vivaldi si prestano perfettamente in quanto "musica descrittiva". Vivaldi le scrive con lo scopo preciso di descrivere la natura, evocandola prima a livello linguistico, con i sonetti e poi a livello musicale, con i quattro movimenti. Ad esempio, nel sonetto dell'Autunno, Vivaldi descrive la festa dei villanelli (i contadini), in seguito al raccolto: "Nel momento in cui mi sono confrontato con questa musica così evocativa, facevo fatica a correlarla a immagini positive. Pensando alla festa del raccolto con gli occhi di oggi, mi è venuta in mente la festa di chi balla sul Titanic. Ho capito che era il momento di cercare di portare consapevolezza ai nostri piccoli gesti quotidiani che possono fare una grande differenza per l'ambiente".
 


 
Esiste una tecnica di pesca chiamata "schiazzo" che prevede di lanciare una rete in mare ch poi viene ritirata sulla barca: "Quando ero piccolo, provavo anche io a pescare così. Un pescatore che era lì vicino a me, a ogni lancio prendeva dei pesci, mentre io non prendevo niente. Allora gli chiesi: 'Come fa a prendere tutti quei pesci?'. Lui mi rispose: 'Devi vedere gli occhi dei pesci tra le onde'. Rimasi confuso, come facevo a vedere gli occhi dei pesci tra le onde? Pensavo che fosse ubriaco. Poi, con un po' di pratica, ho imparato che era possibile e cominciai a prendere anche io qualche pesce".
 
"Penso che abbiamo perso il senso del racconto, del tramandare le conoscenze. Quello che ci possono insegnare le persone anziane sta andando perduto. Questo episodio ha generato in me, che ero solo un bambino, il desiderio che quell'ambiente venisse rispettato. Se riuscissimo a recuperare questa tradizione, saremmo in grado di creare una coscienza collettiva maggiore del valore di quello che abbiamo e che stiamo rovinando giorno dopo giorno".
 


 
"La sfida dell'arte - prosegue Orlando - è aiutarci a diventare consapevoli del fatto che c'è ben altro valore nelle cose, oltre a quello meramente quantitativo. L'arte ci avvicina alla bellezza e ci aiuta a capire il valore dell'aria pura, dell'acqua pulita, di quello che mangiamo. Solo l'arte ci può aiutare in questo processo di comprensione che è quello che ci serve per affrontare le prossime sfide".
 


 
L'artista, mettendo insieme stimoli visivi, musicali e culturali, ha massimizzato l'impatto emotivo del messaggio, sfruttando il contrasto tra le immagini di devastazione della natura e la musica di Vivaldi che invece, la celebra: "L'esposizione a tali immagini prima dell'esecuzione musicale, predispone a un ascolto completamente diverso e molto più ricettivo rispetto ai temi che vogliamo veicolare. I nostri concerti diventano una sorta di 'rito collettivo'".
 

 
"La nostra priorità, adesso - conclude Orlando -, è riuscire a portare questo progetto fuori dalle strutture classiche di ascolto, ed entrare in ambienti più stimolanti, come possono essere una piazza, un parco pubblico, o nelle scuole".
 
L’album è stato pubblicato dall’etichetta discografica belga, Muso, e nei primi 10 giorni dall’uscita ha già totalizzato 600.000 ascolti su Spotify. Al progetto hanno collaborato: Sandro Cappelletto con l’introduzione all’ascolto, Donatella Di Pietrantonio e Dacia Maraini con la stesura di sonetti “attualizzati” seguendo la nuova chiave di lettura.

Per chi volesse partecipare, sulla pagina Facebook di Daniele Orlando è possibile postare le foto dei propri luoghi del cuore e di come questi siano cambiati nel tempo. 

Le immagini sono tratte dal cortometraggio "Una nuova stagione"  ideato e diretto da Daniele Orlando in collaborazione con Serena Raschellà

Paola Porciello

13 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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