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Airbnb: alloggi gratis per i pazienti oncologici durante le cure

di Maria Rita Montebelli

Il colosso degli affitti online utilizzato da milioni di persone in tutto il mondo per andare in vacanza, apre anche al no profit. Per le persone costrette ad effettuare trattamenti o esami diagnostici presso centri oncologici lontani da casa, Airbnb mette a disposizione gratuitamente i propri alloggi o copre le spese di pernottamento se in zona non sono presenti appartamenti Airbnb. Basta avere i giusti requisiti, di reddito e geografici. Ma per ora l’iniziativa è attiva solo negli Usa.

15 APR - Airbnb il più grande portale online che consente di trovare case o camere in affitto per brevi periodi in giro per il mondo (è presente in 34 mila città e in 90 Paesi) dopo aver sfondato nel campo del turismo, superato il suo decimo anno di attività, apre anche al no profit.
 
Di recente ha infatti annunciato due nuove partnership con the Bone Marrow &Cancer Foundation e con Cancer Support Community, due organizzazioni nate per sostenere pazienti in condizioni critiche nel momento del bisogno, come parte del suo programma Open Home for Medical Stays. Questa programma, varato lo scorso anno in occasione del Biden Cancer Initiative Summit negli Usa, ha già assistito duemila persone, consentendo agli ‘affittuari’ di Airbnb di offrire in modo gratuito le loro case ai pazienti oncologici costretti a viaggiare per ricevere un trattamento medico fondamentale o per avere un attimo di tregua dalla loro malattia.
 
Da oggi dunque Bone Marrow &Cancer Foundation e Cancer Support Community potranno avvalersi di questa forma gratuita di ospitalità. Ma non è tutto. Airbnb ha infatti annunciato che devolverà più di 1,2 milioni di dollari a queste organizzazioni per aiutare i pazienti e i loro familiari a pagare i costi di alloggio, laddove non sia possibile avvalersi delle case del circuito Airbnb.
 
Devono naturalmente essere soddisfatti una serie di criteri, compresi alcuni di tipo geografico ed economico, per poter accedere a queste facilitazioni; bisogna trovarsi ad esempio ad almeno 100 miglia da casa per accedere a trattamenti o esami diagnostici; il reddito annuale massimo richiesto per accedere al programma, varia a seconda della composizione del nucleo familiare (es. circa 50.000 dollari lordi per una famiglia di due persone). Anche la necessità del trattamento deve essere verificata e firmata da un medico nel momento di redigere al domanda per l’alloggio gratuito.
 
“Questo programma – commenta Christina Merrill della Bone Marrow & Cancer Foundation – avrà un impatto salva-vita sui pazienti perché la mancanza di alloggi in prossimità dei centri oncologici può far sì che il paziente non si rechi là dove potrebbe ricevere il miglior trattamento possibile o che ritardi l’avvio del trattamento e tutto questo ha delle ovvie ricadute sui tassi di sopravvivenza”.
 
“Il nostro gruppo, ma anche altri – commenta Eduardo Bruera del MD Anderson Cancer Center, Houston, Usa - hanno documentato che lo stress finanziario è altissimo tra i pazienti oncologici. Ovunque. Ricevere sostegno per coprire le spese di alloggio ha la potenzialità di migliorare la qualità di vita e l’aderenza al trattamento”.
 
E dunque, non resta che sperare che la lodevole iniziativa di questa fortunata società californiana, sbarchi anche nel nostro Paese.
 
Maria Rita Montebelli

15 aprile 2019
© Riproduzione riservata

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