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Privacy. Garante: “Manca il rispetto per la dignità dei pazienti”


“E certo non per colpa degli operatori sanitari”. A sostenerlo è il presidente dell’Autorità Garante per la Privacy, Francesco Pizzetti, tracciando il bilancio di fine mandato. I dati sanitari, secondo Pizzetti, sono invece “protetti sufficientemente, specialmente quelli trattati con strumenti elettronici”.

19 MAR - Un bilancio a luci ed ombre quello tracciato dal presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Francesco Pizzetti, sui sette anni di attività condotte insieme a Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato. Un bilancio fatto in occasione della fine del mandato del collegio guidato da Pizzetti e celebrato con un volume che raccoglie la documentazione sugli interventi che hanno caratterizzato l'attività di questo Collegio.
Molti gli ambiti che in questi anni hanno visto l’Autorità intervenire a tutela della privacy degli italiani: “Spesso abbiamo svolto anche un ruolo di supplenza rispetto allo stesso regolatore italiano, come è accaduto, ad esempio, nell’uso della telematica in ambito sanitario”, ha affermato Pizzetti nel suo discorso tenuto alla presentazione del volume, lo scorso 13 marzo.

E proprio la sanità, insieme alla lotta all’evasione, è stata l’ambito in cui “sono costantemente aumentate le richieste di cooperazione e di collaborazione da parte degli operatori pubblici”, mentre “sugli operatori privati è rimasta invece alta la diffidenza nei nostri confronti”.

Nell’ultimo anno, in particolare, Pizzetti sottolinea “una intensa attività nell’ambito della sanità e della tutela della salute, che si è concretizzata nei provvedimenti e nelle linee guida relativi alle prenotazioni e alle analisi ottenute attraverso le farmacie; prescrizioni relative all’acquisto di autovetture da parte di disabili; linee guida per la customer satisfaction in ambito sanitario; linee guida per i blog finalizzati allo scambio di informazioni relative alla salute”. Inoltre, “abbiamo collaborato col Ministero dell’Economia sulle linee di indirizzo in materia di misure regionali di compartecipazione alla spesa sanitaria e con quello della Salute su specifici tipi di censimento relativi a protesi di particolare pericolosità”.

Il quadro generale della sanità italiana, comunque, secondo Pizzetti, evidenzia che “i dati sanitari, specialmente quelli trattati con strumenti elettronici, sono oggi in generale protetti sufficientemente. Quello che invece manca, e certo non per colpa degli operatori sanitari, sono i trattamenti di cura svolti con il necessario rispetto della dignità dei pazienti. Già il primo anno del nostro mandato – ricorda il presidente dell’Autorità - abbiamo adottato un provvedimento in questo ambito che mirava a garantire livelli di rispetto della dignità dei malati adeguati alla nostra tradizione civile e a quelli dei Paesi più avanzati. Episodi, anche recentissimi, hanno reso evidente quanto ancora siamo in ritardo”.

Un richiamo, infine, alla stampa: “Nessuno, in una società democratica, potrà mai chiedere e ottenere di porre limiti al diritto dei giornalisti di sapere, conoscere e informare. Ma il loro stesso Codice deontologico contiene regole chiare sulla necessità di rispettare i principi di essenzialità delle informazioni, di tutelare i minori, di rispettare la dignità delle persone, specialmente nell’ambito sanitario e sessuale”.
 

19 marzo 2012
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