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Brevetti. Boggetti (Confindustria dispositivi medici): “Il Governo candidi l’Italia a sede del Tribunale unificato dei brevetti”


In una lettera al premier , Bogetti ricorda che “l’Italia è quinta in Europa per numero di brevetti nel settore dei dispositivi medici e ha un ottimo tasso di approvazione, spesso superiore alla media europea a riprova della capacità di innovazione delle imprese. Portare l’innovazione nel Paese significa puntare su un settore che si è rivelato strategico durante la pandemia”

03 SET - “Se con la pandemia il Governo ha capito che il settore dei dispositivi medici è strategico per il Paese e ha detto di voler investire per creare sviluppo delle nostre imprese in Italia, sostenere la candidatura del Paese per la sede del Tribunale unificato dei brevetti sarebbe fondamentale, oltre che coerente, per incentivare l’innovazione tecnologica e scientifica”.
Con una lettera al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Presidente di Confindustria Dispositivi Medici, Massimiliano Boggetti, chiede un impegno del Governo per avanzare e sostenere la candidatura dell’Italia quale sede del Tribunale unificato dei brevetti.
 
L’Italia è quinta in Europa per numero di brevetti nel settore dei dispositivi medici e ha un ottimo tasso di approvazione, spesso superiore alla media europea a riprova della capacità di innovazione delle imprese. In termini di crescita del numero di brevetti, il settore della tecnologia medica rimane il settore in cui sono confluite la maggior parte delle richieste di brevetti a Epo (l’Ente europeo per i brevetti).
 
“A livello mondiale quello dei dispositivi medici è uno dei settori produttivi di maggior sviluppo e uno dei suoi principali elementi distintivi è l’innovazione – scrive Massimiliano Boggetti, Presidente di Confindustria Dispositivi Medici – le imprese, infatti, investono circa il 6% del fatturato in ricerca e sviluppo. Innovazione vuol dire brevetti e in questo settore molto c’è ancora da fare per la tutela della proprietà intellettuale. La natura specifica delle tecnologie, la genesi della realizzazione prototipale e dei processi produttivi, sono tali per cui è di estrema importanza una decisa azione politica per la difesa e il supporto allo sviluppo del comparto, soprattutto oggi davanti alle nuove sfide pandemiche mondiali. L’Italia ha tutte le carte in regola per ambire ad ospitare la sede del Tribunale di brevetti anche per l’altissima professionalità della nostra classe medica e il valore delle nostre università e centri di ricerca”.
 
In passato Confindustria Dispositivi medici ha sostenuto la candidatura di Milano per la sede di Ema, e oggi chiede con forza un impegno del Governo “affinché l’Italia non solo si candidi a essere sede del Tribunale, ma ponga in atto tutte le azioni necessarie per vincere questa sfida”.
 

03 settembre 2020
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