Spending review. Assobiomedica: “Chiediamo incontro urgente con il Governo”
Il Comitato di Presidenza, riunitosi ieri d’urgenza, ha puntato il dito contro un presunto sconto del 3,7% sulle forniture dei dispositivi medici che “metterebbe in ginocchio le imprese” e su ulteriori possibili razionalizzazioni della spesa giudicate "una minaccia aggiuntiva".
03 LUG - “Lo sconto del 3,7% sulle forniture di dispositivi medici agli enti sanitari, che secondo notizie di stampa sarebbe imposto da un decreto del ministero della Salute, metterebbe in ginocchio molte imprese, ne spingerebbe altre a delocalizzarsi e porrebbe in grave difficoltà la tenuta occupazionale e le spese di ricerca dell’intero settore”. Questa la ferma posizione assunta dal Comitato di Presidenza di Assobiomedica riunitosi ieri d’urgenza.
“A completare il quadro di forte preoccupazione - ha precisato la nota dell’Associazione - si intensificano le indiscrezioni su misure che vorrebbero essere di razionalizzazione della spesa, delle quali purtroppo si sa poco, ma quanto basta a costituire una minaccia aggiuntiva, grazie al rilancio di prezzi di riferimento e di tetti di spesa”.
Dicendosi “consapevole della indispensabile trasparenza” necessaria nel sistema degli acquisti, Assobiomedica ha voluto continuare ad invocare un osservatorio che registri tutti i prezzi e le condizioni di fornitura, dichiarandosi pronta dare tutta la collaborazione necessaria. “Di fronte a nuove misure sulla spesa sanitaria che ci riguardano - ha detto il Comitato di Presidenza - chiediamo perciò di essere consultati con urgenza”.
"Purtroppo quanto da tempo sta accadendo nella Sanità - ha concluso l'Associazione - è anche il frutto di una mentalità antindustriale, ignara di quale sia la posta in gioco: la sanità e le tecnologie biomediche, come altri Paesi già riconoscono, sono un importante motore di sviluppo. Dal terremoto, che ha colpito molte aziende del settore nel polo di Mirandola, si potrà uscire, ma da questa mentalità e dai provvedimenti che genera sarà molto difficile perché i danni prodotti saranno ben più estesi".
03 luglio 2012
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