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Sette livelli per difendere la sicurezza


16 MAR - Nasce nel 1989 la Scala Ines (International Nuclear and radiological Event Scale), messa a punto dall’ Iaea al fine di predisporre una classifica degli incidenti nucleari e radiologici ed evidenziare così con la massima rapidità possibile l’entità dell’evento che va fronteggiato.
I livelli della scala – stando anche alla sua ultima versione, datata 2008 – sono sette: i primi quattro sono riferiti agli incidenti veri e propri mentre gli eventi dal terzo al primo riguardano i possibili guasti con conseguenze più o meno rilevanti su ambiente e popolazione. Esiste anche un livello “zero” che indica una qualsiasi “deviazione” dagli standard di normalità che però sia capace di procurare danni. Va ricordato che la differenza tra la gravità di un evento e l’altro non è su base lineare bensì su base logaritmica: in altre parole, tra un evento di terzo livello, per esempio, e uno di quarto, la differenza di gravità ha un valore almeno dieci volte superiore

Livello 7, incidente molto grave
Rilascio di grande quantità di materiale radioattivo con diffusione degli effetti sulla salute e sull’ambiente che richiede l’attivazione di contromisure pianificate ed estese.
L’esempio citato è quello di Chernobyl del 1986 con diffusione degli effetti su salute e ambiente e rilascio all’esterno di una parte rilevante del materiale del reattore

Livello 6, incidente grave
Rilascio significativo di materiale radioattivo che probabilmente richiede l’attivazione di contromisure pianificate. In questo caso l’esempio di riferimento riportato dalla scala Ines 2008 riguarda incidente di Kyshtym in Russia del 1957; anche in quel caso ci fu un rilevante rilascio di materiale radioattivo nell’ambiente a causa dell’esplosione di un serbatoio di deposito

Livello 5, incidente conseguenze molto ampie all’esterno
Rilascio limitato di materiale radioattivo che richiede la probabile attivazione di alcune contromisure pianificate. L’incidente può essere causa di numerosi decessi a causa delle radiazioni.
Possono esserci danni gravi al nocciolo del reattore e il rilascio di materiale radioattivo all’interno dell’impianto con alta probabilità di una significativa esposizione del personale. L’evento può trasformarsi in un incidente più grave o dare origine a un incendio.
Gli esempi riportati sono quelli dell’impianto di Windscale (oggi Sellafield) nel Regno Unito, nel 1957, con il rilascio di materiale radioattivo nell’ambiente in seguito a un incendio nel nocciolo del reattore e quello, più famoso, di Three Mile Island negli Usa del 1979 causato da un serio danneggiamento del nocciolo del reattore. Un ulteriore incidente avvenne in Brasile, nel 1987 a Goiania, dove furono registrate quattro vittime e sei persone ricevettero una dose di radiazioni di pochi Gy (gray, simbolo Gy): rappresenta l’unità di misura della dose assorbita di radiazione) da una sorgente di Cesio -137 abbandonata e rotta (un apparecchio per radiografie).

Livello 4, incidente con conseguenze locali
Rilascio di una bassa quantità di materiale radioattivo con bassa probabilità di impiego di contromisure pianificate oltre a controlli locali sui cibi. Almeno una morte per radiazioni. Fusione del carburante nucleare o danni da materiale radioattivo all’interno di un’installazione con un’alta probabilità di una significativa esposizione di persone.
A titolo esemplificativo viene segnalato l’incidente di Tokaimura in Giappone del 1999 che provocò un’esposizione fatale di operatori in seguito a un evento critico nella base nucleare. Inoltre viene anche segnalato l’incidente di Saint Laurent des Eaux del 1980 in Francia dove avvenne la fusione di un canale del carburante nucleare senza rilascio di materiale all’esterno. Un’ulteriore incidente fu quello occorso a Fleurus in Belgio, nel 2006, a un operatore di un impianto di irradiazione a scopi commerciali , a seguito di un’alta dose di radiazioni

Livello 3, Guasto grave
Viene considerato tale l’evento che provoca un’esposizione degli addetti dieci volte superiore ai limiti annuali stabiliti o che provochi effetti non letali delle radiazioni sulla salute (es. bruciature).
Vi rientrano anche eventuali esposizioni, uguali o maggiori a 1 Sv/h, in un’area operativa o una grave contaminazione in un’area non considerata dai progetti ma con bassa probabilità di una significativa esposizione di persone. A questo livello appartengono anche eventi come incidenti avvenuti nei pressi dell’impianto nucleare che possano danneggiare i sistemi di sicurezza; la perdita o la scomparsa di contenitori di materiale altamente radioattivo; la consegna di materiale altamente radioattivo senza che vengano adottate le necessarie misure di sicurezza per effettuarla.
Gli incidenti maggiormente rilevanti che possono essere collegati a questo livello della Scala Ines sono quelli di Sellafield del 2005, dove il rilascio di una grande quantità di materiale radioattivo benne contenuto all’interno dell’installazione e quello di Vandellos in Spagna, del 1989, dove un incidente causato da un incendio ebbe luogo in seguito auna perdita del sistema di sicurezza dell’impianto nucleare.

Livello 2, Guasto
Si ha quando una o più persone vengono sottoposte a un’esposizione superiore a 10 mSv (milliSievert, cioè un millesimo di Sievert), oppure quando gli operatori dell’impianto vengono esposti in misura superiore ai limiti annuali stabiliti. Sempre al Livello 2 appartengono i guasti che provocano un livello di radiazioni superiore ai 50 mSv/h nelle aree operative. Oppure se avviene una significativa contaminazione all’interno della struttura in un’area dove non era previsto potesse avvenire. Si rimane ancora a Livello 2 se vi è una significativa falla nelle misure di sicurezza senza però conseguenze immediate. O il ritrovamento di una fonte altamente radioattiva sigillata, di uno strumento o di una confezione per il trasporto con i mezzi di protezione intatti. O, ancora, l’errato confezionamento di una sorgente di radiazioni sigillata.
Gli incidenti segnalati dall’Iaea come esempi per questio libvello della Scala Ines sono quelli di Atuca, in Argentina del 2005 dove ci fu una sovraesposizione di operatori al reattore nucleare eccedente i limiti annuali. Un altro incidente simile avvenne in Francia a Cadarache, nel 1993, con la diffusione di contaminazione radioattiva in arre non considerate dai progetti. In ultimo ci fu l’incidente di Formark in Svezia del 2006: qui il degrado delle funzioni di sicurezza provocò un blocco del sistema di energia supplementare nell’impianto nucleare.

Livello 1, Anomalia
Si tratta in genere della sovraesposione di soggetti a livelli di radiazione superiori a quelli fissati dai limiti annuali. Si resta al Livello 1 quando si verificano problemi di minore portata che non incidono sulla sicurezza delle persone ma con un singificativo abbassamento dei livelli di sicurezza. E infine si considera ancora al Livello 1 la predita o la scomparsa di strumenti o confezioni di sorgenti di bassa radioattività.

Livello 0
È quello attribuito a eventi che non abbiano alcuna conseguenza sulla sicurezza


 

16 marzo 2011
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