Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 19 APRILE 2024
Emilia Romagna
segui quotidianosanita.it

Emilia Romagna. Intervista a Sergio Venturi: “Manager Asl in carica massimo per due mandati”

E' solo uno degli impegni del neo assessore alla sanità in carica da tre mesi e alla guida di uno dei sistemi sanitari regionali considerati tra i più avanzati d'Italia. "Bisogna abbassare il peso di costi amministrativi e organizzativi cresciuti troppo". E annuncia: "Aumenteremo l'offerta di prestazioni e promuoveremo una maggiore collaborazione con i cittadini". In corso "la ridefinizione della rete ospedaliera regionale"

24 MAR - Sono trascorsi circa 90 giorni da quando Sergio Venturi, ex direttore generale del Sant’Orsola di Bologna, è entrato in carica come assessore alle Politiche per la Salute. Con lui, in questa intervista esclusiva, abbiamo tracciato un bilancio di questi primi tre mesi di lavoro e radiografato le priorità e le sfide che attendono l’Emilia Romagna. Venturi definisce la sanità regionale come una “fuoriserie” che però necessita “di una revisione per continuare a correre più leggera”. Dopo pochi giorni dal suo insediamento ha nominato 14 nuovi direttori generali, “che non resteranno in carica più di due mandati” e che si caratterizzano “per un significativo aumento della presenza di donne”. E per il futuro è già operativa una precisa strategia per ridurre le liste d’attesa, “allargando gli orari delle strutture e intervenendo sulle mancate disdette”.

Come procedono questi primi mesi di lavoro? Su quali linee di intervento avete puntato?
Intanto, abbiamo già rinnovato in modo significativo le direzioni di tutte le Aziende sanitarie, per dare stabilità di programmazione a tutto il sistema regionale secondo gli indirizzi di mandato. Siamo convinti che i costi amministrativi, sia a livello regionale che aziendale, devono essere ridotti per liberare risorse a favore dell’assistenza. Per questo occorre accelerare sui recuperi di efficienza organizzativa e tenere alta la qualità dei servizi. Ma dobbiamo anche affrontare con decisione alcune importanti criticità: per esempio i tempi di attesa della specialistica che in alcuni casi, purtroppo frequenti, sono ancora troppo alti.

Rispetto alla precedente amministrazione, vi state muovendo sulla stessa lunghezza d’onda o lavorate all’insegna della discontinuità?
Le linee della programmazione sanitaria di questa legislatura sono in continuità con l’azione realizzata dalla Giunta regionale precedente, che ha permesso che il Servizio sanitario di questa regione mantenesse, per quattro anni consecutivi dal 2099 al 2012, il primato italiano nella classifica Lea del ministero della Salute. La “macchina” della sanità regionale è dunque da tempo una fuoriserie, che però ha bisogno adesso di una revisione per continuare a correre più leggera, senza il peso di costi amministrativi e organizzativi cresciuti troppo.

Poco dopo il vostro insediamento, avete affrontato un’infornata di nomine di manager. Quali sono stati i criteri di scelta? Avete adottato nuovi parametri di valutazione rispetto al passato?
Per individuare i nuovi 14 direttori generali abbiamo tenuto conto delle loro competenze professionali e della conoscenza delle realtà aziendali e dei territori in cui devono operare. Inoltre i nuovi direttori non resteranno in carica più di due mandati ed è aumentata significativamente la presenza di donne sul totale. Il sistema di incentivi è stato rivisto, a partire dal dimezzamento della quota premiale dal 20% al 10% del compenso. In questo modo abbiamo intanto risparmiato circa tre milioni di euro per la durata della legislatura.

Un’importante partita da giocare è legata alle liste d’attesa. Quali strategie metterete in campo per ridurle? In questo senso, può essere utile uno snellimento delle strutture? Come vi regolerete rispetto agli ospedali più piccoli?
Aumentare l’offerta di prestazioni e allargare gli orari delle strutture, migliorando il sistema di accesso alle prestazioni su prenotazione. Fare questo vuol dire anche intervenire sulle mancate disdette, promuovendo una maggiore collaborazione e responsabilizzazione da parte dei cittadini. La rete ospedaliera regionale è in corso di ridefinizione ed è ancora presto per presentarne gli esiti: l’integrazione ospedale e territorio è un elemento comunque e sicuramente da potenziare.

Nella scorse settimane era nata una polemica con la Cgil riguardo un possibile ingresso dei privati in sanità. Lei ha parlato di una sana interazione con il privato, senza mettere in discussione la centralità del pubblico. Come garantire una miscela equilibrata?
Ci sono state interpretazioni sbagliate, che hanno generato una polemica inutile perché vuota: il nostro sistema sanitario, infatti, già da tempo si basa su una solida ed equilibrata integrazione tra offerta pubblica e offerta privata, la quale fa parte a pieno titolo del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna.

Lei hai più volte spiegato che bisogna puntare su una reale valorizzazione delle eccellenze, citando come esempio il reparto di Medicina nucleare al Sant’Orsola. Da dove state partendo per innescare questo circolo virtuoso?
I livelli di eccellenza si raggiungono in primo luogo grazie alle persone, alle loro competenze, alla loro capacità di innovare continuamente per raggiungere nuovi traguardi: noi vogliamo puntare su questi professionisti, dando loro risorse e tecnologie adeguate per raggiungere risultati ambiziosi di qualità e sicurezza nelle cure.

Altra importante sfida che dai lei indicata durante i primi giorni di lavoro riguarda la riforma dell’intramoenia. A che punto siamo?
Al momento il sistema dell’intramoenia garantisce sufficienti stabilità e livelli di affidabilità, sia organizzativa che clinica, rispetto agli obiettivi previsti.

Lei si è insediato con un Patto per la Salute già definito è in piena fase applicativa. Lo ritiene uno strumento adeguato e in grado di sciogliere i principali nodi irrisolti del Ssn? Oppure teme che la rinuncia all’aumento del Fsn stabilità dall’intesa Stato-Regioni possa mettere a repentaglio il sistema?
La sfida per il servizio sanitario di questa regione, che riguarda tanto il livello di programmazione regionale che mi compete come quello delle direzioni aziendali, è continuare a fare bene dove siamo bravi ed essere ancora più bravi nel risolvere i problemi. Solo così possiamo tenere alta la qualità dei servizi, in un quadro di risorse calanti rispetto ai costi crescenti.
 
Gennaro Barbieri

24 marzo 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Emilia Romagna

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy