Emilia Romagna. Emofilia, accordo per fornire medicinale Fattore VIII in eccedenza a Paesi carenti
La Regione, insieme al Piemonte, è capofila a livello internazionale in questo progetto per donare il medicinale utilizzato nella cura di malattie emorragiche congenite, a quei Paesi che ne sono carenti. Per l'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi si tratta di "una grande sfida per il nostro sistema trasfusionale dal punto di vista umanitario".
30 GIU - “L’Emilia-Romagna è capofila di questo programma a livello internazionale, insieme al Piemonte. Si tratta di una grande sfida per il nostro sistema trasfusionale dal punto di vista umanitario”. L’assessore regionale alle Politiche per la salute,
Sergio Venturi, ha così commentato l’accordo siglato a Londra dal Centro nazionale sangue e World Federation of Hemophilia (WFH) che impegna il Sistema trasfusionale italiano a donare quantità in eccedenza rispetto al fabbisogno nazionale di Fattore VIII, un medicinale utilizzato nella cura di malattie emorragiche congenite (in particolare l’emofilia), a quei Paesi che ne sono carenti.
“Il 75% dei pazienti emofilici a livello mondiale – ha aggiunto Venturi – non riceve alcun trattamento terapeutico o riceve cure inadeguate. Stiamo parlando, con la firma di questo accordo, di mettere a disposizione le eccedenze di Fattore VIII rispetto al nostro fabbisogno, eccedenze che in questo modo possono essere utilizzate al meglio in favore di Paesi che non ne dispongono in modo adeguato”.
L’Emilia-Romagna è da anni impegnata a fornire Fattore VIII in eccedenza a Paesi in via di sviluppo. Un progetto nazionale nella quale la Regione è coinvolta dal 2012 è destinato alla cura di bambini con malattie emorragiche congenite in Afghanistan, India, Egitto.
In Emilia-Romagna, nel 2014 sono state prodotte 9,2 milioni di unità di Fattore VIII da donatori di sangue e ne se sono stati consumati 3,5 milioni. L’accordo di Londra offre l’opportunità di dare sistematicità e ulteriori garanzie rispetto a obiettivi e risultati nei programmi di cooperazione internazionale per la fornitura di Fattore VIII ai Paesi in via di sviluppo. L’accordo si fonda sulla distribuzione senza scopo di lucro, nell’arco di un quinquennio, di un totale di 150 milioni di unità internazionali di fattore VIII, prodotto da donazioni di sangue in eccedenza rispetto al fabbisogno dei pazienti emofilici italiani.
30 giugno 2015
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