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Imola. “Azienda rifiuta confronto e non rispetta accordi su continuità assistenziale”. Fimmg proclama stato di agitazione

La sezione provinciale di Bologna del sindacato dei medici di famiglia lamenta che l’Azienda “senza confronto ha deciso di ridurre il numero dei medici e ha imposto modalità operative difformi da quelle previste dalla convenzione nazionale”. LA LETTERA

18 SET - Bagarre nel Ausl di Imola sul servizio di continuità assistenziale. I medici di famiglia della Fimmg sezione provinciale di Bologna, hanno dichiarato lo stato di agitazione dei Medici di Continuità Assistenziale che lavorano nella AUSL Imola nei confronti della medesima Azienda Sanitaria. “Tale decisione – si legge nella comunicazione inviata alle autorità e firmata da Fabio M. Vespa, Segretario generale provinciale F.I.M.M.G. Bologna e Silvia Belardi Segretario provinciale settore C.A. F.I.M.M.G. Bologna - è conseguente alle gravi e ripetute inadempienze contrattuali messe in atto dalla AUSL di Imola” ed è anche dovuto alla presa d’atto del Sindacato che “la Parte pubblica ha annullato l'incontro programmato per la data del 16 Settembre 2015 e che tale incontro avrebbe potuto essere finalizzato alla composizione della vertenza in corso”.
 
Le ragioni della protesta riguardano “la decisione unilaterale di ridurre di una unità il numero dei Medici di Continuità Assistenziale in servizio presso la postazione di Imola, assunta in assenza di confronto preliminare con le OOSS rappresentative della categoria.
 
Inoltre i camici bianchi lamentano “la mancata applicazione di quanto definito dagli Accordi di categoria in merito al rapporto ottimale ed al mantenimento dei livelli occupazionali”. Ed evidenziano anche “la pubblicazione di un numero inferiore a quanto concordato e comunque non corrispondente al reale fabbisogno, delle zone carenti di Continuità Assistenziale con il conseguente utilizzo, reiterato nel tempo, per le attività proprie del Servizio, di medici con incarichi provvisori. Tali azioni si configurano quali deroghe unilaterali ai contenuti dell’Accordo Collettivo Nazionale, dell’Accordo Integrativo Regionale e dell’Accordo Aziendale”.
 
 
Per la Fimmg Bologna “la situazione, anche alla luce dell'impossibilità di un confronto tra le parti, è interpretabile come una non dichiarata e sleale volontà di non pervenire alla stabilizzazione del Servizio, determinando una riduzione arbitraria della pianta organica con perdita dei livelli occupazionali, in palese violazione degli Accordi contrattuali vigenti ed impedendo altresì, a Medici in posso dei titoli utili, di acquisire incarichi a tempo indeterminato”.
 
“Trascorsi i termini previsti dalla legge – conclude la comunicazione - per eventuali procedure di raffreddamento e conciliazione, metterà in atto ogni legittima forma di protesta fino ad individuare e comunicare le date e le modalità di eventuali scioperi”.

18 settembre 2015
© Riproduzione riservata

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