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Emilia Romagna. Piccinini (M5S): “Giunta verifichi condizioni di sicurezza per trasfusioni negli ospedali”

Così il consigliere regionale che ha presentato un'interrogazione in seguito al caso del paziente che ha ricevuto una errata trasfusione presso il Maggiore di Bologna. “Con l’introduzione nelle procedure dell’utilizzo di strumenti elettronici informatici sembra che sia possibile azzerare gli errori di scambio del paziente. Tuutavia non risultano adottati sistematicamente dalle strutture sanitarie ospedaliere”. 

01 OTT - Più controlli e sicurezza sulle procedure per le trasfusioni di sangue negli ospedali. È quanto chiede Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S che ha presentato un'interrogazione in seguito al caso di un paziente ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna che nel corso di un intervento chirurgico ha ricevuto una errata trasfusione di sangue.

 "Anche se le sue condizioni a quanto sembra sono in miglioramento l’errore che si è verificato al Maggiore è grave e deve far riflettere sullo stato di sicurezza con cui queste delicatissime procedure vengono portate avanti – spiega la consigliera regionale del M5S – La trasfusione, infatti, è un’azione medica straordinaria spesso sottovalutata, che rischia di trasformarsi, a causa di un errore commesso nel corso della filiera, in un tragico evento. La sicurezza in questa azione medica è garantita da operazioni di controllo incrociate, che devono essere eseguite dagli operatori della trasfusione, che hanno competenze specifiche, utili alla verifica dei parametri e delle corrette operazioni trasfusionali”.
Per questo nella sua interrogazione Silvia Piccinini chiede alla Giunta di verificare quali siano le reali condizioni di sicurezza delle procedure seguite per effettuare le trasfusioni, soprattutto quelle che si svolgono nelle sale operatorie dove l’emergenza dell’intervento potrebbe aumentare il rischio di errore. “Con l’introduzione nelle procedure dell’utilizzo di strumenti elettronici informatici sembra che sia possibile azzerare gli errori di scambio del paziente – aggiunge la consigliera regionale – Questi strumenti permettono di eseguire le operazioni di identificazione del paziente e delle unità da trasfondere in maniera obiettiva e segnalano gli errori in cui possono incorrere gli operatori sanitari. Ma nonostante diverse raccomandazioni, linee guida e norme nazionali ne suggeriscano l’utilizzo, non risultano adottati sistematicamente dalle strutture sanitarie ospedaliere”.

Sulla base di questi elementi il M5S chiede alla Giunta” se non ritenga necessario avviare una verifica che coinvolga tutte le strutture sanitarie della regione sui sistemi di sicurezza, oltre ad accertare se il caso che è accaduto al Maggiore possa essere stato condizionato anche da una carenza di personale e conseguente sovraccarico di lavoro che le organizzazioni sindacali denunciano da tempo”.
 

01 ottobre 2015
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