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Emilia Romagna. Riduzione organici, Pompignoli (Ln) presenta interrogazione

Il consigliere chiede chiarimenti sulla "riduzione degli organici della sfera tecnico-amministrativa” e “la progressiva eliminazione di figure professionali, anche apicali, che presidiano gli aspetti fondamentali della sicurezza delle strutture sanitarie”. E sollecita a “rivedere questa politica di tagli lineari e non ragionati”.

05 GEN - “Nell’ambito della sanità regionale, starebbe avvenendo, ‘nel silenzio generale’, una politica di riduzione degli organici della sfera tecnico-amministrativa, con la progressiva eliminazione di quelle figure professionali, anche apicali, che presidiano gli aspetti fondamentali della sicurezza delle strutture sanitarie”. A lanciare l’allarme è il consigliere Massimiliano Pompignoli (Lega nord) in un’interrogazione rivolta alla Giunta, dove specifica che, per sicurezza strutturale, si intendono tutte quelle attività svolte da personale che “pianifica, organizza, controlla e propone”, da un lato, “l’ammodernamento delle strutture sanitarie per allinearle ai più alti standard di comfort”, dall’altro lato, “l’adeguamento delle strutture esistenti alle molteplici norme nazionali in materia di sicurezza strutturale; sicurezza anti-incendio; sicurezza elettrico/meccanico/gas medicinali, in particolare negli ambienti più a rischio per la vita dei pazienti; sicurezza chimico/batteriologica degli ambienti sanitari per eliminare o ridurre il rischio di contaminazione batterico/virale nelle strutture sanitarie”.

“La politica di riduzione di queste figure professionali - aggiunge il consigliere - sarebbe avvenuta nell’ambito dell’Azienda unica della Romagna e sarebbe in procinto di essere applicata anche nelle Aziende sanitarie/strutture ospedaliere di Imola, Ferrara e Bologna, mentre nel corso degli anni, le attività tecnico-amministrative, svolte all’interno delle singole Aziende anziché affidate a professionisti esterni, avrebbero comportato economie per svariati milioni di euro a vantaggio dell’Ente”.

Pompignoli chiede quindi se sia vero che si sta perseguendo questa politica, quali siano i numeri del processo di diminuzione, con particolare riferimento all’Asl unica della Romagna, e quali siano le altre Asl/strutture sanitarie eventualmente interessate dalla riduzione del personale della sfera tecnico/amministrativa. Il consigliere chiede inoltre di sapere quali siano le ragioni per cui l’esecutivo regionale ha assunto questa scelta, “che non può essere spiegata solo con mere ragioni economiche, in quanto i limitati numeri che coinvolge non giustificano il danno in tema di sicurezza che ne deriverebbe”.

Di qui, la richiesta di “rivedere questa politica di tagli lineari e non ragionati nei confronti di chi presidia aspetti fondamentali come quello della sicurezza strutturale delle strutture sanitarie, politica che, nel tempo, potrebbe comportare seri rischi per gli utenti e i lavoratori”.

05 gennaio 2016
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