Emilia Romagna. Ticket: Consiglio approva risoluzione M5S che impegna Giunta a rivedere costo
I consiglieri Sensoli e Bertani: “In quattro anni ci sono stati più di 2,4 milioni di prestazioni in meno nel pubblico a causa dei costi superiori rispetto alle strutture private. Grazie al nostro intervento abbiamo messo fine a questo paradosso”. LA RISOLUZIONE
13 GEN - Costi dei ticket più bassi per alcune prestazioni sanitarie. È questo il risultato ottenuto dal M5S grazie a una risoluzione, a firma dei consiglieri regionali
Raffaella Sensoli ed
Andrea Bertani, e che è stata approvata ieri dall’Assemblea Legislativa che ha anche approvato un’altra
risoluzione della maggiornaza che impegna la Giunta a ‘premere’ su Governo e Regioni per la riforma dei ticket.
“Con l’introduzione del ticket e del successivo superticket c’è stata una costante diminuzione delle prestazioni specialistiche erogate dal Servizio sanitario pubblico, in particolare per le attività di laboratorio, di riabilitazione e di diagnostica – spiega Raffaella Sensoli che è anche vicepresidente della Commissione Sanità – Un calo frutto della rinuncia da parte dei pazienti a svolgere gli esami nel pubblico visto che nel privato si potevano effettuare le stesse prestazioni a prezzi concorrenziali e con tempi di attesa notevolmente minori. Con la nostra risoluzione abbiamo messo fine a questo paradosso, impegnando la Giunta ad abbassare il costo dei ticket e quindi a riportare i pazienti verso la sanità pubblica. Basta favori ai privati”.
“La principale causa del calo di prestazioni – si legge in una nota - era dovuta all’incremento del ticket introdotta nel 2011. Dal confronto dei dati forniti dall’Assessorato regionale alla Salute relativi al periodo settembre 2011-agosto 2012 con quelli del periodo settembre 2013 2013-agosto 2014, le prestazioni di laboratorio, diagnostica e riabilitazione erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale da parte delle strutture della Regione Emilia-Romagna sono complessivamente diminuite di più di 2,4 milioni, pari al 4,3%”.
“Era dall’inizio dell’attuale legislatura che chiedevamo la riduzione del ticket per correggere questa distorsione a svantaggio delle casse pubbliche – aggiunge Sensoli - Ci abbiamo provato nelle varie leggi di bilancio ma la maggioranza ci ha sempre detto che l’idea era fondata ma che bisognava fare delle verifiche. Davanti a questi dati però stavolta ci hanno dovuto dare ragione”.
13 gennaio 2016
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