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Emilia Romagna. Focolaio di morbillo all'ospedale Fiorenzuola. Contagiati operatori sanitari. L'Ausl riduce i ricoveri

Le condizioni dei professionisti non destano preoccupazione. Non ci sarebbero altri casi, ma l'attenzione resta alta. Adottate misure precauzionali per impedire la diffusione della malattia. Verifiche sullo stato immunitario e copertura vaccinale di personale e pazienti. Decisa la riduzione temporanea della recettività dell’ospedale.

30 MAR - “Non destano oggi particolari preoccupazioni” le condizioni di alcuni professionisti sanitari dell’ospedale della Val d’Arda contagiati, alcune settimane fa, da morbillo in seguito al ricovero di una paziente affetta da macchie cutanee poi diagnosticate come morbillo. A riferirlo è una nota dell’Ausl di Piacenza che evidenzia come l’azienda abbia adottato tutte le misure precauzionali necessarie per isolare il focolaio e impedire il diffondersi del morbillo.

“Si è provveduto a testare tutto il personale in servizio all’ospedale di Fiorenzuola per verificare lo stato immunitario contro il morbillo e la relativa copertura vaccinale. Grazie all’attiva collaborazione dei medici di famiglia sono state effettuate le opportune indagini e valutazioni sui pazienti ricoverati nello stesso periodo in ospedale. Attualmente la situazione è sotto controllo e, pur in assenza di ulteriori casi, permane uno stato di attiva vigilanza”, riferisce l’Ausl. Spiegando che, tuttavia, “in via precauzionale si è ritenuto opportuno ridurre temporaneamente la recettività dell’ospedale di Fiorenzuola, di un numero limitato di posti letto, compensando le eventuali necessità di ricovero con un’adeguata disponibilità di posti letto in ambito aziendale”.

La nota dell’Ausl ricorda quindi che il morbillo è una malattia diffusa in tutti i Paesi e altamente contagiosa, causata da un virus e trasmesso principalmente da persona a persona per mezzo di goccioline respiratorie. Può essere anche diffuso per via aerea sotto forma di nuclei di goccioline di saliva emesse con il respiro. Inizialmente vi è un’infezione localizzata alle prime vie aeree e alla congiuntiva. Le prime macchie appaiono sulla mucosa della bocca, anticipando di 1-2 giorni la comparsa delle macchie sulla pelle; queste si diffondono tipicamente dalla testa ai piedi in un periodo di 3-4 giorni. Nei successivi 3-4 giorni le macchie scompaiono gradualmente. Il morbillo è più contagioso durante la fase di incubazione e resta tale fino a 4/5 giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea. La malattia si manifesta in modo più intenso e aggressivo negli adulti.

“Non esiste un trattamento specifico per il morbillo; è indicata solo una terapia di supporto con idratazione e antipiretici e l’adozione di misure precauzionali per evitare la diffusione del contagio (per esempio, l’isolamento respiratorio e il lavaggio delle mani)”, spiega l’azienda, ricordando infine che la vaccinazione antimorbillo è tra la vaccinazioni raccomandate e viene effettuata gratuitamente per i bambini, ma è possibile anche per gli adulti, “che possono rivolgersi agli ambulatori territoriali della Sanità pubblica per le opportune informazioni”.

30 marzo 2016
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