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Parma. Truffavano il Ssn con la dialisi, 2 arresti e 1 medico sospeso dall’esercizio della professione

Dichiaravano l’effettuazione di prestazioni sanitarie mai eseguite, richiedendo il rimborso alla Asl. Ai domiciliari il legale responsabile e un'infermiera dipendente di un centro dialisi di Parma. Sospeso per 1 anno il medico che attestava l'esecuzione delle dialisi extra. Indagate altre quattro persone tra personale infermieristico e personale medico.

01 APR - Dichiaravano l’effettuazione di prestazioni sanitarie che invece non venivano eseguite richiedendo alla Asl il relativo rimborso spese tramite l’indicazione - riportata nella scheda paziente - della dicitura “dialisi extra”; e creavano falsi in cartella clinica per sviare le investigazioni in corso e poter proseguire l’attività illecita, inserendo motivazioni che potessero giustificare l’effettuazione delle dialisi.
 
Con queste accuse, i Carabinieri del NAS di Parma, collaborati in fase esecutiva da militari della competente Arma territoriale, hanno dato stamani esecuzione a:
- 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del legale responsabile di un centro dialisi - ubicato in provincia di Parma - e di una sua stretta collaboratrice, infermiera professionale dipendente del centro dialisi, entrambi residenti a Parma e provincia;
- 1 misura di divieto temporaneo di esercizio della professione medica per la durata di dodici mesi, nei confronti di un sanitario – residente a Reggio Emilia – che, in qualità di medico del citato centro dialisi, attestava l’avvenuta esecuzione di sedute di dialisi extra di fatto mai eseguite;
- 7 decreti di perquisizione domiciliare emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, di cui: tre riferiti alle abitazioni dei tre principali indagati, due riferiti a studi commercialisti – ubicati a Parma - detentori di documentazione utile alle indagini; uno riferito al centro dialisi in argomento, ubicato in provincia di Parma; uno riferito al centro dialisi dell’ospedale di Oglio PO (CR) il cui personale operava anche presso il centro dialisi della provincia di Parma;
- 1 decreto di sequestro penale preventivo finalizzato alla confisca, richiesto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma ed emesso dall’ufficio GIP del citato Tribunale, riferito al conto corrente del centro dialisi per la somma complessiva di poco meno di 60.000,00 euro.
 
Nel periodo 2010-2014 sono risultate 413 prestazioni sanitarie fittizie, che hanno consentito di ottenere il rimborso della somma di poco meno di 60.000,00 euro dal parte dell’Ente regionale.

A riferirlo è una nota dei Nas in cui si spiega che i tre soggetti destinatari delle misure cautelari sono ritenuti responsabili di aver perpetrato una “truffa in danno del S.S.N. mediante redazione di falsa documentazione giustificativa e la costrizione di collaboratori ivi operanti alla creazione di fittizi dati in cartelle cliniche, al fine di ottenere indebiti rimborsi dalla Regione Emilia Romagna, indotta in errore a compensare i costi sostenuti dalla predetta struttura”.

Nell’ambito della stessa indagine, riferisce la nota, risultano indagate per gli stessi reati altre quattro persone tra personale infermieristico e personale medico.

01 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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