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Emilia Romagna. Sì all’obbligo della vaccinazione per iscriversi all’asilo. La legge in Giunta lunedì

Lo prevede un progetto di legge regionale sulla riorganizzazione dei servizi educativi per la prima infanzia. Si tratta in particolare dell'obbligo di vaccinazione contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B per l’iscrizione ai servizi educativi da 0 a 3 anni. Bonaccini: "Abbiamo a cuore la salute dei bambini, a partire dai più deboli e dai più fragili". Venturi: "Sicuro che altre Regioni seguiranno il nostro esempio".

01 LUG - La Giunta dell'Emilia Romagna esaminerà lunedì prossimo un progetto di legge che riforma il sistema educativo emiliano-romagnolo per la fascia di età da 0 a 3 anni, superando l’attuale normativa, del 2000, nata in un contesto economico e sociale assai diverso da quello di oggi.
 
Tre sono gli assi di intervento: maggiore flessibilità organizzativa dei servizi, un sistema di accreditamento delle strutture educative semplice, introduzione della obbligatorietà delle vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B per l’iscrizione.  
Il progetto - si legge in una nota della Regione - disegna una legge-cornice, che recepisce le novità introdotte dalla riforma nazionale (legge 107/2015) e che, insieme alla direttiva sull’organizzazione e il funzionamento che la completerà, punta ad andare incontro alle esigenze di un mondo del lavoro diverso dal passato, senza arretrare in nessun modo sulla qualità dei servizi erogati.
 
Dal punto di vista della salute, il progetto di legge introduce il rispetto degli obblighi vaccinali per difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. E questo sarà un vincolo per l’ammissione ai servizi educativi per la fascia di età 0-3 anni.
 
Altre importanti misure contenute nel provvedimento sono la valutazione della qualità dell’offerta, la valorizzazione della formazione e del progetto pedagogico, la semplificazione della distribuzione delle risorse per la gestione e la qualificazione dei servizi, che vengono direttamente assegnate dalla Regione ai Comuni o loro Unioni.
 
Vaccini: una tutela per il singolo e per la comunità
Il progetto di legge - all’articolo 6, comma 2 – introduce quindi il rispetto degli obblighi vaccinali per quelli già considerati obbligatori. Un apposito provvedimento della Giunta regionale darà attuazione a quanto disposto dal progetto di legge. 
Perché questa scelta? Perché -spiega la Regione - i bimbi che vivono in comunità dove il tasso di vaccinazione è basso corrono un rischio ancora più elevato di contrarre le malattie, dal momento che vi è una maggiore circolazione dell’agente infettivo. Alla luce di tutto questo è importante vaccinare per proteggere tutti i bimbi, e a maggior ragione i più deboli (immunodepressi, con gravi patologie croniche, affetti da tumori): per loro l’unica possibilità di frequentare la collettività è che tutti gli altri siano vaccinati, per evitare che le malattie circolino e possano raggiungerli.
 
I dati sui vaccinati. La copertura in Emilia-Romagna: un calo di oltre due punti percentuali in due anni
La percentuale di vaccinati che garantisce la miglior protezione a tutta la popolazione deve attestarsi al di sopra del 95%. In Emilia-Romagna la copertura, per tutte le vaccinazioni, è sempre stata molto buona, una delle migliori in Italia. In particolare per le obbligatorie le coperture, fino agli inizi degli anni 2000, superavano il 98%. Fra il 2009 e il 2010 è iniziata una graduale diminuzione, che si è accentuata particolarmente dal 2013 a oggi, passando dal 95,7% (nel 2013) al 93,4% nel 2015, con una perdita di oltre due punti percentuali in soli due anni. In alcune aree della regione poi, in particolare nel riminese, le coperture sono al di sotto del 90% (87,5% nel 2015).
 
I commenti di Bonaccini e Venturi
Con questo provvedimento - ha dichiarato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - teniamo fede a un’altra promessa che avevamo fatto a inizio legislatura: presentiamo un progetto di legge che garantisce e accresce l’altissima qualità del servizio educativo 0/3 anni, che è un nostro fiore all’occhiello, da sempre. 
 
Per quanto riguarda l’obbligatorietà delle vaccinazioni, Bonaccini ha detto che “il presupposto è chiaro: abbiamo a cuore la salute dei bambini, a partire dai più deboli e dai più fragili. Dobbiamo tutelare, è nostro dovere, i bambini immunodepressi, affetti da gravi patologie, malati di tumore: vaccinando tutti proteggiamo anche loro, che ne hanno ancora più bisogno. Non vogliamo mettere vincoli inutili ma, al contrario- ha concluso Bonaccini-, garantire il massimo della salute alla nostra comunità. Siamo la prima Regione e farlo e lo facciamo con convinzione”. 
 
“I vaccini, come ha detto recentemente  il presidente dell’Istituto superiore di sanità, sono la tecnologia sanitaria più sicura che l’uomo abbia mai inventato- ha sottolineato Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la salute-. Da parte nostra, abbiamo già avuto un incontro con i gestori dei servizi educativi, pubblici e privati: hanno espresso soddisfazione per questo provvedimento, lo considerano una salvaguardia importante per la comunità. La settimana prossima incontriamo i responsabili delle società scientifiche. E’ importante che la copertura vaccinale torni ad essere superiore al 95%, è il segnale che non ci saranno nuovi malati. Sia chiaro, non vogliamo mettere in difficoltà nessuno, né i servizi né tantomeno i genitori: ci sarà tempo tutto l’anno prossimo per adeguarsi. Vogliamo evitare intoppi burocratici, per cui la trasmissione dei documenti che attestano le avvenute vaccinazioni potrà essere gestita direttamente dal Servizio sanitario regionale con i nidi. Sono sicuro- ha concluso Venturi- che questa sia una battaglia di civiltà e che altre Regioni seguiranno il nostro esempio”. 


01 luglio 2016
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