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Aeroporto di Bologna senza medico. Marchetti (Ln) chiede l’intervento dei Nas

La questione, già sollevata dai sindacati medici, riguarda il recente rinnovo dell’accordo tra l’aeroporto Marconi e l’Ausl di Bologna. Marchetti chiede al Nucleo Anti Sofisticazioni e Sanità di “procedere con gli opportuni accertamenti” valutando la presenza di “eventuali profili di illiceità”.

09 FEB - Dopo i sindacati medici, anche il consigliere leghista Daniele Marchetti tuona contro l’accordo tra l’aeroporto Marconi e l’Ausl di Bologna per l’assistenza sanitaria allo scalo. Molti gli aspetti contestati dal consigliere, che chiede l’intervento dei Nas affinché effettuino “gli opportuni accertamenti” valutando la presenza di “eventuali profili di illiceità”.

“Con Deliberazione n°0016 del 24/01/2017 – spiega Marchetti nella nota in cui si chiede l’intervento dei Nas -, l’Ausl di Bologna ha approvato la convenzione per la gestione del presidio e del servizio di Primo Soccorso Sanitario presso l’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna (2017-2018). Con la sopracitata convenzione si definisce la tipologia prestazionale di copertura necessaria del servizio che sostanzia nella presenza presso lo scalo di Bologna, h 24, festivi compresi, di auto ambulanza con Infermiere Professionale e autista soccorritore”.

Tuttavia, osserva il consigliere, “i requisiti minimi del servizio di Pronto Soccorso Sanitario Aeroportuale sviluppati ed emessi dalla Direzione centrale regolazione tecnica dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile prevedono, che per quanto concerne il personale, dovrà essere previsto l’impiego di personale medico e che lo svolgimento del servizio dovrà essere curato dal medico addetto con la massima professionalità al fine di garantire un’alta qualità del servizio. Nella convenzione tra l’Aeroporto ‘Guglielmo Marconi’ di Bologna spa e l’Ausl di Bologna, non è prevista la presenza di un Medico presso il presidio di Primo Soccorso Sanitario dello scalo bolognese. In caso di interventi di estrema gravità il medico 118 viene di fatto  sottratto alle ordinarie risorse cittadine per intervenire nel sedime aeroportuale”.

“Emerge inoltre dalla stampa – prosegue Marchetti -, che antecedentemente il subentro dell’ Ausl, con le stesse cifre previste dall’ attuale convenzione, era prevista la presenza di un medico 24 ore al giorno e di un ulteriore autista soccorritore, oggi non presenti. Dato l’ingente importo della convenzione non si palesano evidenti giustificativi rispetto a dove questo denaro finisca”.

Infine, conclude il consigliere, “risulta che l’ Ausl di Bologna abbia sub appaltato il servizio, a titolo oneroso e con l’uso di personale dipendente, allo stesso soggetto che antecedentemente era detentore del rapporto convenzionale con l’aeroporto Marconi, ma non risultano procedure di appalto per la fornitura di tale servizio”.

09 febbraio 2017
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