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Precari Irccs. La Regione:  “Lavoriamo a soluzione ponte che apra la strada a provvedimento nazionale”

Lo ha reso noto l’assessore regionale alla Salute, Sergio Venturi, che ieri ha incontrato i ricercatori precari dell’Emilia Romagna alla vigilia della protesta che vede coinvolti tutti i ricercatori precari degli Irccs italiani: 3.500 persone che rischiano di perdere il lavoro. Venturi ha quindi annunciato che domani la questione sarà portata all’attenzione del ministro Lorenzin in Conferenza Stato-Regioni.

20 GIU - La Regione Emilia-Romagna è al lavoro per trovare una soluzione al problema della stabilizzazione dei ricercatori precari degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), che sono tre a livello regionale: due a Bologna, all’Istituto Rizzoli e alle Neuroscienze dell’ospedale Bellaria, e uno all’Oncologico dell’Arcispedale Sant’Anna di Reggio Emilia. Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, incontrato ieri una delegazione dei ricercatori degli Ircss del Rizzoli e del Bellaria alla vigilia della mobilitazione nazionale che stamani ha visto presìdi dei ricercatori in tutta Italia.

“Avvalendosi di esperti e giuslavoristi – ha spiegato Venturi - la Regione sta studiando il modo di stabilizzare direttamente i ricercatori attraverso il Sistema sanitario regionale, pur in assenza di una figura di ruolo corrispettiva nel comparto sanitario pubblico, uno degli elementi che stanno rendendo difficile una soluzione strutturale a livello nazionale insieme all’esigenza di copertura economica”. Si tratterebbe quindi di una strada percorribile solo a livello regionale, a beneficio dei ricercatori impiegati nei tre Irccs dell’Emilia-Romagna. “E’ capitato però più volte che i nostri provvedimenti facciano da apripista a livello nazionale – ha detto l’assessore -, è quindi auspicabile, qualora riuscissimo a definire uno strumento applicabile, che il nostro possa essere un modello risolutivo anche per il resto del Paese”.

Per Venturi “le ragioni dei ricercatori sono infatti del tutto condivisibili, stiamo parlando di persone impegnate su progetti di grande importanza, al lavoro ormai da anni e con il diritto di poter stabilizzare le proprie vite e aspirazioni, avendo un presente e un futuro. Mi sono quindi impegnato con loro intanto a parlarne col ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, giovedì in Conferenza Stato-Regioni, e a incontrarli nuovamente nel giro di massimo due settimane per sottoporre loro alcune proposte risolutive, valide in Emilia-Romagna - chiude l’assessore - ma che possano almeno fare da ponte, allungando i tempi, fino a una soluzione nazionale, per stabilizzare i ricercatori precari degli Irccs di tutta Italia, come giusto che sia”.

20 giugno 2017
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