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Modena. Un nuovo braccio meccanico per laparoscopia alla Chirurgia pediatrica del Policlinico

Il dispositivo, donato  dall’associazione W.I.T.H. YOU Onlus grazie al contributo del Banco BPM, si inserisce nell’ambito di un progetto di collaborazione internazionale tra la struttura modenese e l’ospedale di Gomel, in Bielorussia, che assiste la popolazione di Chernobyl.
 

22 GEN - Un nuovo strumento laparoscopico meccanico per la Chirurgia Pediatrica del Policlinico è stato donato dal Gruppo Banca BPM Banco BPM-Banco S. Geminiano e S. Prospero.

Si tratta del JAiMY: “lo strumento – ha spiegato il direttore della Chirurgia peditrica Pier Luca Ceccarelli - è costituito da una punta laparoscopica, uno stelo, un'impugnatura e un cavo. Lo stelo può piegarsi alla sua estremità e la punta può ruotare sul proprio asse longitudinale. Questi due movimenti sono motorizzati e i motori si trovano all'interno dell'impugnatura. L'inclinazione e la rotazione motorizzate sono controllate dall'operatore tramite un anello di comando presente sull’impugnatura. Questo strumento, a tutt’oggi unico per caratteristiche strutturali, si caratterizza per la possibilità di avere una flessione totale ed una rotazione illimitata con il raggiungimento di un’ergonomia assoluta, i c.d. “sette gradi di libertà” come quelli forniti dal ben più oneroso robot chirurgico, in spazi di difficile raggiungimento e volumi ridotti. Tali caratteristiche dimensionali, anatomiche e di utilizzo ne fanno uno strumento particolarmente indicato nel piccolo paziente e, quindi, praticamente indispensabile per il chirurgo/urologo pediatra”.

La donazione è stata realizzata dall’associazione W.I.T.H. YOU Onlus (World In Travelling Hospital YOU) grazie al contributo del Banco BPM. “È importante ricordare che anche la Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Regionale di Gomel con la quale W.I.T.H. YOU coopera da anni, dispone, oggi, di un identico device”, ha aggiunto Ceccarelli. La donazione rappresenta infatti un nuovo step in un progetto di Cooperazione Internazionale attivo dal 2005, che vede coinvolte le Strutture di Chirurgia Pediatrica, di Neonatologia e di Urologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e dell’Ospedale Regionale di Gomel (Bielorussia) che ha come bacino d’utenza la popolazione delle aree colpite e tuttora contaminate dalla catastrofe di Chernobyl.

22 gennaio 2018
© Riproduzione riservata

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