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Calano i tumori nell’Area Vasta Emilia Nord. Verso un registro tumori unificato

Nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena sono stati registrati 12.575 nuovi casi di tumore nel 2014, pari a  583 per 100.000 residenti. Parma mostra un’incidenza leggermente più alta, specie per il tumore di fegato, pancreas, prostata e linfomi. Quasi 85 mila le persone con pregressa diagnosi di tumore.
 

23 GEN - Nonostante le 16 mila nuove diagnosi fatte in un anno, l’incidenza dei tumori nell’Area Vasta Emilia Nord (AVEN), l’area che comprende le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, è  in calo sia negli uomini sia nelle donne ed è in linea con i dati nazional . Negli anni passati, invece, il trend appariva stabile negli uomini e in aumento nelle donne. I dati evidenziano, in particolare, come negli uomini siano in calo i tumori di colon, stomaco, fegato, polmone, prostata e leucemie; nelle donne calano, invece, i tumori di stomaco, colon, fegato, colecisti, cervice e mieloma multiplo. Continuano ad aumentare i tumori del pancreas e i melanomi in entrambi i sessi, come anche il tumore al polmone nelle donne; negli uomini aumenta il tumore del testicolo e della tiroide.

Sono questi i dati salienti derivanti dall’analisi dei Registri Tumori delle province afferenti all’Area Vasta Emilia Nord presentati questa mattina nella sede dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

Il confronto tra le province, con popolazione complessiva di circa 2 milioni di persone, il primo passo verso la realizzazione del registro tumori di Area Vasta Emilia Nord, che segue altre due aree vaste regionali, quella centrale e quella romagnola.

Quelli presentati oggi a Reggio Emilia sono i dati più recenti a livello nazionale, trattandosi del biennio 2013-2014. “Avere stime aggiornate ci permette di ipotizzare l’incidenza dei tumori negli anni a venire”, ha spiegato Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Reggio Emilia - IRCCS. “E quindi programmare meglio interventi sanitari, potendo valutare la qualità dell’assistenza erogata e i suoi esiti. Da qui l’importanza del confronto tra le quattro provincie e, quando possibile, tra aree regionali e resto d’Italia”.

Oltre alla tempestività, però, fondamentale è la qualità del dato: in generale, si è mostrato questa mattina, i dati dei registri presentano un’elevata percentuale di conferme ottenute con esami istologici, a testimonianza della buona qualità dei dati ma anche dell’attenzione dei clinici nell’approfondire con cura il sospetto di tumore, anche in persone molto anziane.

“Qualità, completezza e accuratezza sono elementi fondamentali nella registrazione della casistica”, ha spiegato Lucia Mangone, presidente dell’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e responsabile per l’Ausl di Reggio Emilia – IRCCS in questo ambito. “La loro elaborazione richiede, non a caso, un lungo percorso di formazione e standardizzazione delle procedure”.

Nel dettaglio, sono quattro gli indicatori presi a riferimento per il confronto tra dati provinciali: l’incidenza, la mortalità, la sopravvivenza e la prevalenza.
Quanto all’incidenza, il dato dato complessivo è risultato essere 12.575 nuovi casi di tumore, pari a  583 per 100.000 residenti, con tassi leggermente più alti nella provincia di Parma, specie per i maschi. In particolare, la provincia parmense mostra un maggior numero di tumori complessivamente per fegato, pancreas, prostata e linfomi.
Nel 2014 nell’Area Vasta sono stati registrati 6.024 decessi per tumore, pari a 263 per 100.000 abitanti: Reggio Emilia e Parma hanno fatto registrare tassi di mortalità più alti della media.
Quanto alla sopravvivenza a 5 anni si va dal 59,7% a Parma al 63,9 di Modena. Infine, la prevalenza: sono oltre 83.000 le persone con pregressa diagnosi di tumore nell’Area Vasta: 30.000 a Modena, 22.000 a Reggio, 20.000 a Parma, e 10.000 a Piacenza.

23 gennaio 2018
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