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Al Policlinico Sant’Orsola doppio trapianto grazie a una donazione a cuore fermo

È la diciottesima donazione in regione dal 2016, la quarta nel Policlinico di Bologna. Un traguardo reso possibile dal lavoro di squadra e dall’utilizzo di strumenti all’avanguardia. Il fegato del donatore è andato a Bologna e un rene a Modena mentre l’altro rene, destinato a Parma, non è risultato idoneo

28 GEN - Nuova donazione a cuore fermo al Sant’Orsola. Grazie alla generosità del donatore e dei famigliari è stato possibile effettuare due trapianti: il fegato a Bologna e un rene a Modena mentre l’altro rene, destinato a Parma, non è risultato idoneo. È la quarta donazione a cuore fermo che si registra al Policlinico bolognese, la diciottesima in regione a partire dal 2016.
 
Questi risultati sono stati resi possibili da un lavoro di equipe che ha coinvolto il Centro Riferimento Trapianti, gli anestesisti e i rianimatori delle Terapie intensive dirette da Marco Ranieri - che dopo una decennale esperienza in Canada, a Torino e a Roma ha trasferito a Bologna la sua attività di studio e ricerca sulla terapia delle gravi insufficienze cardio-respiratorie - e da Guido Frascaroli insieme con i chirurghi vascolari, i radiologi, gli anatomo patologi, i trasfusionisti che svolgono un ruolo essenziale nel garantire il mantenimento di una buona funzionalità degli organi.  Un ruolo decisivo è stato svolto da tutto il personale infermieristico delle terapie intensive e delle sale operatorie.
 
Nella donazione a cuore fermo gli organi, per essere preservati, necessitano di interventi tempestivi in rapida sequenza, immediatamente dopo la cessazione della circolazione spontanea. Questo è reso possibile grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate specifiche per la conservazione degli organi e grazie ad un’efficiente organizzazione che vede impegnati un gran numero di professionisti. Operazioni realizzabili solo in centri dove équipe multidisciplinari rendono possibile un utilizzo avanzato e mirato delle apparecchiature di ultima generazione per il supporto extracorporeo della respirazione.
 
Il Policlinico di Sant’Orsola è uno dei centri italiani all’avanguardia. Qui infatti è stata sviluppata in questi anni, dall’equipe del professor Cescon, una nuova macchina per la perfusione degli organi, da dicembre in uso a Bologna e oggetto di uno studio randomizzato prima di procedere a un suo utilizzo anche commerciale su ampia scala. 
 
Dal 2016 ad oggi sono state in tutto 18 le donazioni di organi a cuore fermo in Emilia-Romagna andate a buon fine. Queste hanno reso possibile 40 trapianti: per la precisione 16 di fegato e 24 di rene. Al Sant’Orsola le donazioni a cuore fermo sono state 4, di cui 3 andate a buon fine e che hanno permesso 2 trapianti di fegato e 5 di rene sempre a Bologna.

28 gennaio 2019
© Riproduzione riservata

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