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‘Dopo di noi’. A Correggio sorgerà una nuova struttura per disabili privi di sostegno famigliare

Posata la prima pietra. Fine lavori fissata il prossimo anno. Dalla Regione un contributo di 120mila euro. La nuova struttura della Fondazione ‘Casa amica-Dopo di Noi’ potrà accogliere stabilmente cinque persone disabili prive di sostegno famigliare, provenienti da tutto il distretto (Comuni di Campagnola, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo, San Martino in Rio).

04 DIC - Con la posa della prima pietra è stato inaugurato ieri pomeriggio a Correggio (RE) il cantiere per la realizzazione di una nuova struttura della Fondazione ‘Casa amica-Dopo di Noi’, che potrà accogliere stabilmente cinque persone disabili prive di sostegno famigliare, provenienti da tutto il distretto (Comuni di Campagnola, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo, San Martino in Rio). L’edificio sorgerà grazie a un investimento di circa 450 mila euro, un terzo dei quali (120mila) messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del programma regionale del ’Dopo di noi’.

Alla cerimonia di inaugurazione del cantiere erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza della Regione, Giammaria Manghi, Ilenia Malavasi, sindaca del Comune di Correggio - che ha concesso il terreno di oltre 2mila metri quadrati in comodato gratuito alla Fondazione- e il presidente della stessa Fondazione, Sergio Calzari, che ha promosso la realizzazione del progetto e gestirà la struttura.

“Con questa nuova realtà - commenta in una nota diffusa dalla Regione il sottosegretario Manghi -.  aumentano in regione gli interventi realizzati grazie alla legge ‘Del dopo di noi’, che a soli tre anni dalla sua applicazione ha consentito di dare vita, nella nostra regione, a oltre 1.200 progetti personalizzati a favore di persone con grave disabilità. In Emilia-Romagna abbiamo dato attuazione a questa legge attraverso una stretta collaborazione con i Comuni e il Terzo settore, riuscendo in questo modo a intercettare i bisogni delle persone disabili espressi dal territorio e a sostenere le spinte progettuali delle famiglie. Ad oggi- ha aggiunto Manghi- per finanziare gli interventi previsti dalla legge, la Giunta regionale ha messo a disposizione delle Aziende sanitarie oltre 13 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno 4 entro la fine del 2019, non appena sarà formalizzato il riparto dei 56 milioni stanziati dallo Stato. La struttura che qui sorgerà è anche un bell’esempio di collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità locale”.

“I fondi per realizzare l’edificio - spiega la nota della regione - sono stati messi a disposizione - oltre che dalla Regione -  dalle Istituzioni locali del distretto di Correggio, da cittadini, enti e associazioni private. Inoltre il Comune, che ha già fornito il terreno, non chiederà alla Fondazione il pagamento degli oneri di urbanizzazione dell’opera. Il progetto approvato prevede la realizzazione di un primo blocco abitativo, eventualmente raddoppiabile in futuro, di circa 250 metri quadrati, con una parte residenziale con 6 camere da letto - di cui 1 riservata al personale di assistenza e 5 per gli ospiti - due servizi igienici, una cucina abitabile e un ampio soggiorno; una sala di comunità di oltre 50 metri quadrati, collegata all’abitazione ma accessibile anche direttamente dall’esterno, destinata a favorire l’integrazione dei residenti con gli abitanti del quartiere; non mancherà, infine, un grande giardino esterno e la struttura sarà dotata di impianti tecnologici per garantire l’efficientamento energetico”.

La nota sottolinea, infine, come l’Emilia-Romagna sia “tra le Regioni che più si sono distinte per l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal Fondo “Dopo di noi”, introdotto dalla legge nazionale 112/16. Superano i 13 milioni di euro per il triennio 2016-2018 le risorse già stanziate dalla Regione per offrire tramite le Aziende Usl e i Comuni assistenza, cura e protezione alle persone con disabilità grave che siano orfane o prive di sostegno familiare, anche attraverso la realizzazione di nuove formule abitative”.

Dal 2017 ad oggi sono stati realizzati 1.255 progetti personalizzati destinati, ad esempio, a dare ospitalità in abitazioni per piccoli gruppi (3-5 ospiti); realizzare programmi educativi per il week end o per periodi brevi in ‘appartamenti palestra’, cioè dedicati allo sviluppo delle competenze necessarie per la vita autonoma e la gestione della casa; offrire accoglienza temporanea fuori dalla famiglia in particolari situazioni di emergenza. 91 le abitazioni complessive, tra gruppi appartamento, abitazioni per piccoli gruppi e convivenza stabile e appartamenti palestra o scuole di autonomia per soggiorni a termine. Nel 2018, inoltre, sono stati finanziati 23 progetti per la costruzione di nuove abitazioni su tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini.

04 dicembre 2019
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