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Decreto sostegni. Omceo Parma: “La vaccinazione in farmacia? Solo sotto la supervisione di un medico”

Per l'Omceo Parma, aprendo ai farmacisti la possibilità di somministrare direttamente il vaccino anti Covid, “il decreto ‘Sostegni’ esautora la professione del medico”.  Per l'Ordine dei medici, “visto che molti medici si sono resi disponibili non si comprende perché sia stato fatto un atto deliberativo che va contro la legge vigente, rendendo di fatto legittimo l’abuso della professione. Una deregulation davvero pericolosa e incomprensibile”.

23 MAR - “La vaccinazione è un atto che deve essere eseguito da un medico o comunque sotto la sua supervisione, non solo per una questione di competenza, ma soprattutto di sicurezza per il cittadino”. All’indomani dell’approvazione del Decreto-Legge “Sostegni”, che prevede il coinvolgimento delle farmacie nella campagna vaccinale e apre alla somministrazione diretta del vaccino da parte dei farmacisti, l’Ordine dei Medici di Parma esprime “tutto il suo sconcerto circa la direzione presa a livello governativo”.

“Non si ritiene di sottacere sulla necessità della supervisione di un medico, che possa valutare lo stato di salute del cittadino in tutto l’iter vaccinale, dalla raccolta del consenso informato a un suo tempestivo intervento in presenza di eventuali effetti collaterali”, sottolinea in una nota il Presidente Omceo Parma Pierantonio Muzzetto.

Questo per quanto attiene la questione della sicurezza. Ma per l’Omceo Parma esiste anche il non trascurabile problema terapeutico. “Un aspetto sottovalutato o dimenticato è che il vaccino è un farmaco che dev’essere somministrato solo dopo prescrizione medica e sempre in seguito a valutazione anamnestica e clinica, come peraltro prevedono le agenzie regolatorie. L’AIFA stessa chiaramente raccomanda infatti la presenza di tale figura per ‘l’assistenza medica urgente nel caso di sintomi da grave reazione allergica’”, continua Muzzetto.

“L’Ordine di Parma - evidenzia la nota dell’Omceo -, come molti altri, d’altronde, hanno invitato tutti i camici bianchi a collaborare per le vaccinazioni, in quest’ultima fase, e per altre funzioni durante i periodi critici della pandemia. Visto che molti medici si sono resi disponibili non si comprende perché sia stato fatto un atto deliberativo che va contro la legge vigente, consentendo a non iscritti all’albo di esercitare la professione e rendendone di fatto legittimo l’abuso. Una deregulation davvero pericolosa e incomprensibile”.

“Da sempre abbiamo sostenuto, e il buon senso lo avvalora, che in situazione di emergenza si debba operare in modo da garantire il massimo dei risultati con l’aiuto di tutti, accogliamo, quindi, con favore l’individuazione di nuove sedi vaccinali e il coinvolgimento di tutti i professionisti, dei farmacisti e degli infermieri, ma in una sinergia di competenze peculiari e specifiche”, aggiunge Muzzetto, rimarcando il dubbio sulla decisione governativa e sul mancato coinvolgimento degli Ordini in questo frangente.

“In pieno accordo con la Presidenza Fnomceo - conclude la nota dell’Omceo di Parma -  si ritiene, infatti, che occorra un modello organizzativo unitario a livello nazionale, in grado di coordinare tutti i professionisti che hanno offerto la loro disponibilità ed è indubbio che solo il medico possieda, per cultura, formazione e per legge, le competenze necessarie per gestire la situazione vaccinale e per raccordare gli interventi”.

Alla luce di quanto detto, conclude Muzzetto, “sollecitiamo il ministro Speranza e il capo del Governo Draghi a riconsiderare le loro posizioni perché mai come ora la professione medica abbisogna di sostegno”.

23 marzo 2021
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