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Giornata Cento Città contro il Dolore. L’ottava edizione il 1° ottobre. “Colpiti 13 mln di italiani. Ma conoscenza su cure è scarsa”

L’evento, che si celebrerà in 135 città italiane e estere, con il supporto di medici, volontari e di 35 associazioni nazionali e internazionali, è organizzato è dalla Fondazione ISAL per sensibilizzare la cittadinanza sul tema del dolore cronico e offrire a chi soffre informazioni sulle cure disponibili.

31 AGO - Secondo gli ultimi dati del Rapporto del Consiglio dell’U.E. sulle malattie croniche e sul ruolo del dolore, in Europa la prevalenza del dolore cronico è compresa tra il 16% e il 46 % con una media del 24%; ciò significa che circa 80 milioni di europei sono affetti da dolore cronico moderato-grave.
In Italia questa prevalenza raggiunge il 26% della popolazione: 13 milioni di persone soffrono di dolore, di queste il 40% non è a conoscenza di centri specialistici ai quali rivolgersi per il trattamento del problema presentato seppur un 90% delle sindromi dolorose preveda una cura da cui trarre giovamento. In media, le persone colpite da dolore cronico vivono in uno stato di sofferenza continua per più di 7 anni e per un quinto di loro questo periodo si estende ad oltre 20 anni; in questa drammatica condizione di vita quotidiana, che ne altera ogni dimensione fisica e psichica, chi soffre di dolore cronico si trova spesso abbandonato nel suo vagare alla ricerca di una possibile cura: il primo punto di riferimento, ossia medico di famiglia, solo nel 31% dei casi sa indirizzare il paziente verso i centri di terapia per il dolore.

La conoscenza dei centri specializzati per la cura del dolore resta ancor oggi troppo scarsa: il 22% delle persone colpite da dolore, o vicine ad una persona che ne soffre, afferma di non aver mai ricevuto alcun orientamento verso una cura adeguata (dati osservatorio ISAL 2015, in press).
Non perfetta appare dunque la situazione a 6 anni dall’approvazione della legge 38/10; inadempienze sono visibili anche da parte degli stessi centri di terapia del dolore di primo livello (Spoke) ove i clinici non indirizzano gli utenti che ne hanno necessità verso i centri Hub per effettuare procedimenti più complessi.

Nonostante l’incremento nell’uso dei farmaci oppiacei dal 2009 (anno della sua detabellazione) ancora oggi si osservano seri pregiudizi, sia da parte dei medici che degli utenti adulti, nell’utilizzo quotidiano di tali medicinali in malattie che non siano oncologiche; solo il 26% delle persone che soffrono di dolore cronico ha sperimentato infatti trattamenti con medicinali della categoria degli oppiacei, mentre i farmaci antiinfiammatori e antidolorifici generici restano in cima alla lista delle terapie, nonostante i rilevanti effetti collaterali riscontrati nel 25% dei casi (dati osservatorio ISAL 2015, in press).
Questi dati evidenziano come sia necessario oggi aumentare l’impegno per incrementare l’assestamento stabile di una consapevolezza dei cittadini sulla necessità di ottenere una cura per il proprio stato di sofferenza, e nei clinici che questo obbligo non deriva in primis dalla legge ma dalla cognizione del dolore quale malattia a cui nessuno può sottrarre diagnosi e cura ad libitum.

Non esiste infatti un dolore più tollerabile di un altro ed è per questa ragione necessario che la cultura della terapia del dolore si assesti nel nostro Paese quale elemento ordinario in ogni setting di cura.

Il dolore ci segnala, come i canarini nelle miniere dell’800, il rischio di un’insufficiente attenzione alla voce della gente che soffre, rivelandosi un campanello d’allarme che mostra una scarsità di qualità nei processi di umanizzazione dei servizi da parte del nostro SSN.

Per questi motivi la Fondazione ISAL rilancia con urgenza un appello: riconoscere nel diritto a non soffrire un esempio di qualità di ogni servizio sanitario.
Durante la Giornata Cento Città contro il Dolore, nelle piazze delle principali città italiane ed europee volontari e medici saranno a disposizione delle persone per svolgere consulenze mediche gratuite, dare informazioni sul dolore cronico e sulle possibilità di trattamento e di cura, e far conoscere l’esistenza dei tanti centri di terapia del dolore sparsi sul nostro territorio nazionale. Oltre alle piazze Cento Città contro il Dolore coinvolge strutture sanitarie nazionali ed estere all’interno delle quali viene svolta una campagna informativa con la presenza di banchetti, stand e attraverso l’organizzazione di eventi, convegni, incontri aperti con l’utenza, open-day e visite gratuite presso gli ambulatori di terapia del dolore.

La Giornata Cento Città contro il Dolore sarà presentata in conferenza stampa venerdì 23 settembre, alle 10,00, presso la Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini”, alla presenza di esperti del mondo della cultura, della medicina, della ricerca, della politica e dell’amministrazione pubblica.

Chi siamo. ISAL nasce nel 1993 come Istituto di Formazione e Ricerca in Scienze Algologiche con lo scopo di promuovere la formazione medica e la ricerca sul tema del dolore cronico.
Grazie ai suoi corsi, ISAL è stata la prima scuola in Italia e una delle prime in Europa dedita alla formazione post-laurea per lo studio del dolore. Dall’esperienza dell’Istituto ISAL nel 2007 nasce la Fondazione ISAL per promuovere la ricerca nell’ambito della terapia del dolore oltre che la comunicazione sociale.
Dall’anno della sua istituzione ad oggi, gli scopi della Fondazione sono rimasti i medesimi ossia approfondire le tematiche inerenti alla sofferenza, favorire lo sviluppo delle ricerca scientifica, coordinare e promuovere gli studi sul dolore al fine di colmare le carenza in questo settore, promuovere la conoscenza e la comunicazione sociale sul tema del dolore cronico, una malattia tanto diffusa quanto ignorata.

Dal 2009, con il patrocinio delle maggiori istituzioni nazionali e internazionali, ISAL organizza annualmente la Giornata Cento Città contro il Dolore.
Per dare un primo supporto a chi soffre e indirizzare verso i centri di cura del dolore regionali, ISAL ha attivato il numero verde 800 10 12 88  attivo da lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 13.
 
 
William Raffaeli
Presidente di Fondazione ISAL

31 agosto 2016
© Riproduzione riservata

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