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Riforma della comunicazione pubblica. Federsanità: “Sul tema salute, l’nformazione a cittadino-paziente è un diritto fondamentale”

Apprezzamento di Federsanità al ministro  Dadone. Il testo della Riforma con una clausola specifica sulla sanità voluta da Federsanità e dal Tavolo della comunicazione delle aziende associate è stato presentato ieri al ministro. La comunicazione e l’informazione anche in ambito sanitario necessitano di strutture, competenze e profili tecnici nel comparto e nella dirigenza adeguati a dare risposte efficaci ed efficienti di salute attraverso il sistema di sanità pubblica.

17 GIU - Presentata ieri al Ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, il testo della Riforma della comunicazione pubblica con una clausola specifica sulla sanità voluta da Federsanità e dal Tavolo della comunicazione delle aziende associate, da me coordinato, a cui siedono 100 rappresentanti della comunicazione sanitaria in Italia.
 
Un passaggio essenziale per il riconoscimento dell’importanza che la comunicazione ha nella tutela della salute, garantita dall’articolo 32 della Costituzione, ma anche degli strumenti, delle competenze tecniche, necessariamente integrate, che favoriscono la partecipazione e l’accesso alle cure.
 
La riforma rappresenta un revamping della legge 150/2000 che, nonostante alcune lacune, aveva segnato il culmine di un’epoca legittimando la comunicazione ed il senso di figure dedicate nelle pubbliche amministrazioni.
 
Ma la comunicazione, nelle Aziende Sanitarie, è sostanziale. “Chi meno sa, meno ha“ diceva Don Milani. E questo è vero anche nell’ambito della salute dov’è noto che i più esposti sono i più poveri, gli stranieri e le persone con un livello di scolarizzazione più basso che meno accedono alle informazioni, alla prevenzione e alle cure. Quindi, la promozione di una comunicazione corretta, tempestiva e realizzata con gli strumenti più vicini ai cittadini, come i mezzi digitali, promossi dalla Riforma presentata oggi, risponde ad un tema di giustizia sociale com’e l’equità d’accesso alle cure, vulnus della sanità italiana ed occidentale.
 
D’altra parte la comunicazione in ambito sanitario, numeri alla mano, rappresenta anche un fattore produttivo che può ridurre i contenziosi, legati spesso ad una gestione approssimativa della comunicazione, orientare un corretto approccio ai servizi, migliorare l’efficienza dei processi e, quindi, del sistema.
 
È la comunicazione con gli stakeholder, inoltre, che permette di comprendere i bisogni e migliorare i servizi, ed è sempre la comunicazione che supporta il lavoro di team verso la multiprofessionalità e l’interdisciplinarietà per una visione olistica del paziente. Ed è la comunicazione che favorisce il dialogo tra medici di famiglia, specialisti, infermieri, assistenti sociali, farmacisti... tra i quali occorre definire regole chiare per l’interscambio di informazioni, dati, documenti nell’ottica di una risposta integrata al cittadino.
 
Gli aspetti fin qui solo accennati bastano ad evidenziare come la comunicazione e l’informazione anche in ambito sanitario, necessitano, così come proposto nella riforma della comunicazione pubblica elaborata dal gruppo di lavoro insediato presso il Ministero della funzione pubblica, di strutture, competenze e profili tecnici nel comparto e nella dirigenza (come ci sono gli ingegneri, gli psicologi o gli avvocati) adeguati a dare risposte efficaci ed efficienti di salute attraverso il sistema di sanità pubblica. 
 
Marzia Sandroni
Responsabile Comunicazione Azienda Toscana sud est e Coordinatrice Nazionale del Tavolo Comunicatori delle Aziende di Federsanità

17 giugno 2020
© Riproduzione riservata

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