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Malasanità. Cineas: "Diventare specialisti dei rischi sanitari"

Tali competenze permetterebbero di mediare tra il mondo dell'assicurazioni e quello della sanità. Tra le altre proposte del Consorzio universitario per la cultura del rischio, un osservatorio sugli errori e i presunti casi di malasanità, il rating agli ospedali, il tavolo tecnico tra assicurazioni e sanità.

22 GIU - Dal Convegno “Risk management in ospedale tra governance e assicurazioni” organizzato da Cineas al Politecnico di Milano sono emerse alcune proposte per migliorare la patient safety, la gestione dei rischi in ospedale e per rendere di nuovo assicurabile la professione medica. A spiegarle è Adolfo Bertani, presidente Cineas, Consorzio universitario co-fondato dal Politecnico di Milano: “l’osservatorio nazionale sugli errori e i presunti casi di malasanità, il rating agli ospedali, il tavolo tecnico tra assicurazioni e sanità, e alla base di tutto la proposta nel creare competenze specialistiche nella gestione dei rischi sanitari come chiave di volta tra i mondi, assicurazioni e sanità”.
 
Il Sistema informatico di monitoraggio per gli errori in sanità del Ministero – il Simes istituito con il Dm dell’11 dicembre 2009 – e dati rilevati dalle associazioni dei medici, dalle associazioni di pazienti o vittime di errori in sanità, dalle compagnie assicuratrici e dai broker “farebbero pensare – sostiene Bertani – a un quadro completo e dettagliato sugli errori e i relativi casi di contenzioso nella sanità; invece la realtà è ben diversa”.
 
Poiché, aggiunge il presidente Cineas, “forse sono troppe le fonti e pochi i dati aggiornati e attendibili su quella che viene definita malasanità: sarebbe auspicabile che ci fosse un coordinamento da parte del Ministero, sotto forma di osservatorio, che delinei chiaramente il quadro della situazione sul territorio nazionale, per capire dove intervenire per evitare che i casi di malpractice sanitaria aumentino, anziché diminuire”.
 
I numeri dell’Ania, Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, registrano un totale di 34.035 denunce di casi di errore sanitario nel 2009 (+ 15% rispetto all’anno precedente), di cui 21.476 denunce alla responsabilità civile degli ospedali (+21% rispetto al 2008) e 12.559 denunce alla responsabilità civile professionale dei medici (+6% rispetto all’anno precedente). E anche la Banca d’Italia indica che nel 2010 il 5,5% delle famiglie italiane – cioè 1.3 milioni di nuclei familiari – hanno sottoscritto polizze contro malattie e infortuni, mentre nel 2009 erano il 5%.
 
Le strutture sanitarie e i medici ospedalieri possono ancora essere assicurati? Assicurare un chirurgo o un centro di primo soccorso significa pagare un sinistro certo? È possibile migliorare la sicurezza del paziente negli ospedali? Questi interrogativi sono stati affrontati nel corso del convegno dove si è anche parlato del difficile rapporto tra assicurazioni e sanità che negli ultimi anni ha visto profilarsi una frattura sempre più netta tra i due mondi.
 
“Le assicurazioni – ha spiegato ancora Bertani – arretrano di fronte a rischi che sembrano imprevedibili e incontrollabili, e si rifiutano in molti casi di assicurare medici e ospedali con conseguenze drammatiche per tutte le parti in causa: pazienti, medici, ospedali, ma anche compagnie assicuratrici stesse che, rinunciando a questo settore, perdono un’importante opportunità di diversificazione. Per questo, a margine di questo convegno, abbiamo voluto presentare delle proposte concrete”.
 
Le proposte Cineas nel dettaglio
Osservatorio nazionale sui presunti casi di malpractice e di contenzioso sanitario: “Ad oggi sono molte le fonti e i metodi di analisi dei dati raccolti, è auspicabile un coordinamento nazionale che porti a dati affidabili e omogenei che diano un quadro realistico della situazione, funzionali a mettere in evidenza le criticità e le aree di miglioramento”.
 
Rating dei reparti specialistici e in prospettiva degli ospedali, invece Bertani parte dal “Rapporto Censis 2012 'Il Sistema Sanitario in controluce', che mostra come esiste un rischio fuga per 10 milioni di cittadini delle regioni con piano di rientro pronti a farsi curare altrove. Il 18% dei cittadini di queste regioni si è già rivolto a un medico, a una struttura o a un servizio sanitario di un'altra regione o si è recato all'estero per curarsi, rispetto al 10,3% rilevato nelle altre regioni. Questo perché oggi il paziente non ha alcun modo per riconoscere il livello di qualità e rispetto degli standard di una struttura ospedaliera, perché manca in Italia un sistema di standard definiti come criteri di eccellenza. La proposta Cineas è di avviare un sistema di certificazione delle strutture ospedaliere partendo da un rating per ogni reparto specialistico. Questo sistema esiste già a livello internazionale: la Joint Commission, organizzazione indipendente no profit e non governativa, promuove l’applicazione del “rating” alle strutture sanitarie, ovvero un processo secondo cui si valuta che una determinata organizzazione sanitaria rispetti standard specifici. Attualmente solo 6 ospedali italiani si sono sottoposti alla certificazione Joint Commission.
 
Creare competenze reali nella gestione del rischio clinico. Individuare, valutare e gestire tutti i rischi clinici sta diventando sempre più importante per tutte le strutture sanitarie. Alcune regioni sono già attrezzate, ma nella maggior parte dei casi la figura preposta a gestire i rischi – con un ruolo determinante per la sicurezza del paziente - è priva delle reali competenze, tecniche e metodologiche, necessarie a garantire il controllo dei rischi in ambito sanitario. La presenza di un vero risk manager in ospedale renderebbe migliore la patient safety, con diminuzione della medicina difensiva e dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale.
 
Tavolo tecnico assicurazioni-sanità. Assicurazioni e sanità devono tornare a dialogare per ristabilire dei fondamentali punti di contatto. In gioco ci sono la sicurezza del paziente, la tranquillità per la professione medica di operare con una copertura assicurativa, e la possibilità di dare il via a un circolo virtuoso di improvement delle strutture sanitarie. 

22 giugno 2012
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