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Ispettori Ministero confermano: “In FVG errori nel calcolo dei posti letto di terapia intensiva”

Dopo le polemiche tra Regione e anestesisti, il ministero invia i suoi ispettori che rilevano criticità. A Palmanova risultano, secondo gli ispettori, 8 posti letto di Medicina d’urgenza codificati come “terapia intensiva” e “tale  errata attribuzione si riflette anche sulle riparametrazioni per raggiugnere i 0,14 posti letto per mille abitanti”. A Gorizia “appare confusa la comunicazione dei posti letto nonché la distinzione dei medesimi”. Aaroi Emac: “Avevamo ragione”. IL VERBALE DEL MINISTERO

06 DIC - In Friuli Venezia Giulia il numero dei posti letto nelle terapie intensive è stato oggetto di molti botta e risposta tra i presidenti nazionale e regionale Alessandro Vergallo e Alberto Peratoner e il vicegovernatore con delega alla salute Riccardo Riccardi. Una situazione che ha indotto il ministero della Salute a inviare in FVG i propri ispettori per fare chiarezza e, ciò che è emerso, è che le rimostranze degli anestesisti erano fondate.

Gli ispettori hanno riscontrato all’ospedale di Palmanova più di una criticità, a cominciare dall’errata codifica dei posti letto già presente in epoca pre-pandemica, che si ripercuote alle successive riparametrazioni. Nel dettaglio, si legge nel verbale, a Palmanova risultano, "8 posti letto di Medicina d’urgenza che vengono codificati con od. 49 ‘terapia intensiva’ e “tale errata attribuzione si riflette anche sulle riparametrazioni effettuate ex art. 2 DL 34/2020 in riferimento ai posti letto di cod. 49, da attivare per raggiungere il nuovo parametro di 0,14 posti letto per mille abitanti”.

Oltre a questo, “particolare criticità riveste il locale del Pronto Soccorso dedicato alla visita e permanenza dei pazienti sospetti, ove la stanza dedicata è un unico ambiente in cui sono allestiti 4 letti tecnici che, così come risultano organizzati, presentano una facile esposizione alla commistione. Inoltre il pre-triage all’interno crea una sovrapposizione dei percorsi tra i pazienti sospetti e quelli negativi. Tale organizzazione aumenta il rischio di diffusione dell’infezione”. Per gli ispettori, è grazie al “basso afflusso di pazienti, ancor più acuitosi durante il periodo pandemico”, che è stata possibile “una gestione efficace.”

Per quanto riguarda l’ospedale di Gorizia, gli ispettori constatano che la comunicazione di posti letto “appare confusa", così come la destinazione dei medesimi: “Le fonti analizzate - si legge sul verbale firmato dal Direttore Generale Andrea Urbani -, nonché i professionisti uditi, fanno rilevare un quadro di non chiara interpretazione; dalle varie fonti interrogate, la connotazione dei posti letto non è univoca, con conseguente difficoltà nella compilazione di un corretto risk assesment”.

Fra le azioni di miglioramento, continua il Ministero della Salute, c’è da rivedere le azioni atte al miglioramento del clima organizzativo per entrambi i presidi e la revisione dei protocolli di rischio alla luce delle modifiche nella gestione dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva per entrambi gli Ospedali, con attività di revisione periodica, fatta con gli operatori sanitari, di quanto previsto della L. 24/2017 sulla valutazione del rischio.

Il presidente nazionale Alessandro Vergallo commenta così l’ispezione e la relativa nota indirizzata ai vertici regionali: “La relazione del Ministero della Salute non è altro che una conferma della correttezza di quanto denunciato dall’Aaroi Emac Friuli Venezia Giulia lo scorso aprile e successivamente ribadito in un’Audizione regionale. Una realtà che oggi rende di nuovo attuale il ritorno in affanno di un sistema ospedaliero regionale messo nuovamente a dura prova da una particolare recrudescenza dei ricoveri per Covid”.

“D’altra parte - prosegue Vergallo -, in un'ottica nazionale, abbiamo più volte richiesto a tutte le Regioni la verifica dei numeri reali dei posti letto di Terapia Intensiva - che per fugare ogni gioco interpretativo dovrebbero per maggior chiarezza essere definiti "di rianimazione" - ed in particolare di chiarire i criteri utilizzati per calcolarne il numero. Lo chiedemmo anche con un documento ufficiale, valido a tutt’oggi, in cui ne sottolineavamo le molteplici criticità, ribadendo che tali criteri sono da sempre definiti anche per legge e non possono in alcun modo essere “elasticizzati”.

Il presidente Aaroi Emma FVG, Alberto Peratoner, che ben conosce gli ospedali soggetti a visita ispettiva, ribadisce che il documento ministeriale non è altro che la conferma di consistenza, entità e correttezza di quanto Aaroi Emac ha denunciato lo scorso aprile “sull’errata codifica dei posti letto di Medicina d’Urgenza computati come di Terapia Intensiva in alcuni ospedali  e confusa comunicazione ed errata connotazione dei posti letto occupati da pazienti intensivi in altri ospedali e che quanto rilevato su Palmanova e Gorizia altro non è che un non lecito modus operandi dell’amministrazione regionale utilizzato anche in altri ospedali”.

“Gli ispettori Ministeriali entrano nel merito di rispetto di norme, regole, standard di sicurezza e garanzia del rischio clinico e leggere tra le righe del report un’improbabile analisi sul clima di lavoro, rappresenta una personale e pretestuosa interpretazione dell’Assessore nel tentativo di sviare l’attenzione dai veri problemi. Stupisce peraltro questo estemporaneo surreale interesse dell’Assessore per il clima di lavoro tra professionisti, che proprio questa Amministrazione regionale non ha mai ascoltato né coinvolto in alcuna decisione nonostante gli accorati ripetuti appelli dell’Intersindacale regionale”, conclude Peratoner

Endrius Salvalaggio

06 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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