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Preeclampsia. Burlo Garofalo, primo centro regionale dove effettuare lo screening precoce

In Fvg la preeclampsia interessa circa il 2-5% delle donne gravide. In particolare, nelle forme precoci (<34 settimane di gestazione) e severe, si associa alla cosiddetta insufficienza placentare a cui consegue la restrizione di crescita fetale precoce e l’aumento del rischio di mortalità e morbilità perinatale. Una complicanza che è quanto mai opportuno cercare di prevenire

26 SET -

 

La preeclampsia è una delle complicanze più frequenti della gravidanza, che si manifesta con l’insorgenza dell’ipertensione materna e, nei casi più severi, con l’insorgenza di un’alterazione nello sviluppo della placenta e una restrizione della crescita del bambino molto severa. In alcuni casi, si deve persino celerizzare la nascita prima della 34ma settimana con casi di morbilità e mortalità elevate per il piccolo e, in alcuni casi, anche per la mamma. Una complicanza, dunque, che è quanto mai opportuno cercare di prevenire.

L’Irccs materno infantile “Burlo Garofolo” è diventato dallo scorso agosto primo centro regionale ad avviare lo screening precoce per la preeclampsia con la possibilità di prevenzione.

“La preeclampsia - precisa la professoressa Tamara Stampalija, responsabile della S.S.D. medicina fetale e diagnostica prenatale dell’IRCCS triestino – è una patologia multisistemica, ossia può interessare più organi, con la possibile alterazione della funzione renale, epatica, segni neurologici, emolisi o trombocitopenia. Questa malattia in FVG interessa circa il 2-5% delle donne gravide. In particolare, nelle forme precoci (<34 settimane di gestazione) e severe, si associa alla cosiddetta insufficienza placentare a cui consegue la restrizione di crescita fetale precoce e l’aumento del rischio di mortalità e morbilità perinatale”.

Lo screening della preeclampsia fino a prima di agosto veniva eseguito per fattori demografici, come per esempio età materna, ed anamnestici. Dal suo debutto come centro regionale, il Burlo Garofolo propone lo screening precoce alle mamme di tutte le età.  

“Questa indagine, svolta in collaborazione con la dr.ssa Daniela Mazzà - chiarisce ancora la professoressa Stampalija - consiste, oltre alla valutazione della presenza di fattori di rischio materni, nell’effettuazione di misurazioni e valutazioni più precise quali per esempio la perfusione dell’utero e il dosaggio di alcune molecole placentari. Con l’identificazione allo screening delle donne a rischio, e successiva prevenzione con acido acetilsalicilico a basse dosi si ottiene la riduzione di circa l’80% della preeclampsia prima della 34° settimana di gestazione, ossia delle forme più severe”.

Questo tipo di approccio – conclude la dirigente del Burlo - si è rivelato essere molto più efficace rispetto alla sola valutazione dei fattori di rischio demografici e anamnestici”.

Per informazioni più dettagliate è possibile collegarsi al sito del Burlo medicina-fetale-diagnostica-prenatale

 

Endrius Salvalaggio

 



26 settembre 2022
© Riproduzione riservata

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