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Rinnovato l’accordo con strutture private per prestazioni e cure

Approvata dalla Giunta la delibera in cui viene indicato anche il budget messo a disposizione del sistema: in particolare 70,5 milioni di euro saranno destinati alle 5 case di cura e altri 15 milioni per le strutture accreditate e presenti nel territorio regionale. Si punta a un loro maggiore coinvolgimento per raggiungere gli obiettivi di sanità pubblica nelle attività di screening e vaccinale.

13 GEN - È stato rinnovato per il triennio 2017-2019 l'accordo con le strutture sanitarie private accreditate del Friuli Venezia Giulia, puntando ad un loro maggiore coinvolgimento per raggiungere gli obiettivi di sanità pubblica nelle attività di screening e vaccinale. È quanto annuncia la Regione in una nota che comunica l’approvazione, da parte della Giunta regionale, di una delibera, proposta dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, nella quale viene indicato anche il budget messo a disposizione del sistema; in particolare 70,5 milioni di euro saranno destinati alle cinque case di cura del Friuli Venezia Giulia a cui si sommano altri 15 milioni di euro per le strutture accreditate e presenti nel territorio regionale, cifre in linea con quanto era già stato stanziato in passato.

L'accordo permette ai cittadini di continuare a rivolgersi alle strutture private accreditate, avvalendosi del sistema sanitario regionale. “Ciò consente di salvaguardare la libera scelta di decidere dove sottoporsi alle prestazioni programmate sia di tipo ambulatoriale - per le quali è comunque obbligatoria l'adesione alle agende del Centro unico di prenotazione (Cup) - sia al ricovero. Ora che sono stati definiti budget e regole, spetterà poi alle singole Aziende per i servizi sanitari (Aas) e alle Aziende sanitarie universitarie integrate (Asui) stabilire quali siano le prestazioni che più servono ai cittadini e, di conseguenza, stipulare gli accordi contrattuali con le strutture nonché effettuare i controlli previsti”, si precisa nella nota.

Come spiega l'assessore regionale alla Salute, fra le novità di questo accordo c'è l'introduzione progressiva (ma extra budget) delle strutture private accreditate nell'attività di screening e vaccinale, proprio per cercare di aumentarne l'adesione anche attraverso il loro contributo. “Le case di cura private accreditate - chiarisce Telesca - possono svolgere, per le branche nelle quali sono autorizzate e nel rispetto dei requisiti professionali e tecnologici previsti, i pap test e le mammografie, integrandosi con il sistema dello screening regionale”.

Discorso simile anche per il potenziamento delle attività vaccinali, con lo scopo di raggiungere i valori target previsti dai piani nazionale e regionale della prevenzione. “Le case di cura private accreditate - spiega ancora Telesca - sono autorizzate a svolgere la profilassi nell'adulto, in raccordo con i dipartimenti di prevenzione di riferimento che forniranno anche gli stessi vaccini”.

Infine il rinnovo dell'accordo prevede altri due aspetti. “Per favorire lo sviluppo dei Centri di assistenza primaria (Cap), le Ass e le Asui possono utilizzare le strutture private accreditate che si rendono disponibili per allocare gli ambulatori medici di medicina generale. In questo modo diventa possibile sfruttare le tecnologie e gli specialisti presenti sul posto”.

Inoltre è stato concordato un capitolo che tratta in modo ampio l'informatizzazione; l'obiettivo è quello di favorire la massima integrazione delle strutture private accreditate nel Sistema sanitario regionale, anche in previsione della prossima attivazione del fascicolo sanitario elettronico nel quale non potranno mancare le prestazioni offerte ai cittadini da queste strutture.

13 gennaio 2017
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