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Ristorazione ospedaliera. Dubbi di Ussai (M5S) su appalto Regione. Telesca respinge accuse

Il consigliere accusa: “Stiamo per optare per un modello più costoso e peggiore da un punto di vista qualitativo? Perché la Giunta Serracchiani sta avvallando queste scelte? Quali sono gli interessi in gioco?”. Ma per Telesca: “Unico aspetto strano è l’interesse del consigliere”.

26 APR - Botta e riposta tra il consigliere pentastellato Andrea Ussai e l’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca in merito al modello organizzativo per la ristorazione nelle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia.

“Abbiamo gettato i soldi pubblici spesi in passato per le consulenze oppure stiamo per optare per un modello di ristorazione ospedaliera più costoso e peggiore da un punto di vista qualitativo? Perché la Giunta Serracchiani sta avvallando queste scelte? Quali sono gli interessi in gioco?”, sono i dubbi alla base di una interrogazione depositata dal consigliere regionale del M5S.

“Vogliamo sapere – spiega Ussai in una nota - se il Comitato di indirizzo dell'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi (Egas) - composto da tutti i direttori generali degli enti del Servizio sanitario regionale (Ssr) e dal direttore centrale della salute - abbia effettivamente preso visione e nella giusta considerazione lo studio sugli scenari e sulle scelte metodologiche relative ai servizi ristorativi per le aziende del Servizio sanitario regionale. Un lavoro - precisa Ussai - effettuato dalla Fondazione Scuola nazionale servizi e commissionato dallo stesso Egas, che è costato ben 36 mila euro”.

“Vogliamo inoltre conoscere un altro aspetto di questa faccenda: gli esiti dello studio intitolato iOrganizzazione della ristorazione ospedaliera in Friuli Venezia Giulia’ e affidato successivamente ad alcuni professionisti locali, sono stati sottoscritti e accolti da tutti i componenti del gruppo di lavoro regionale istituito proprio per redigere una proposta operativa da sottoporre al Comitato di indirizzo di Egas?”, chiede il consigliere.

Per Ussai “quest'ultima domanda è più che pertinente visto che le conclusioni del gruppo di lavoro regionale contraddicono le risultanze emerse dallo studio effettuato dalla Fondazione. Valutazioni diametralmente opposte - insiste Ussai - sia riguardo all'incidenza dei costi del personale e delle materie prime sia riguardo al miglior modello organizzativo da adottare in termini di qualità, efficienza e sostenibilità del servizio”.

La giunta Serracchiani – prosegue il consigliere 5 Stelle - deve chiarire se, in considerazione dell'importanza del progetto per gli enti del Servizio sanitario regionale (Ssr) e dell'ingente spesa prevista per l'appalto di fornitura (21 milioni di euro), si intenda procedere a un ulteriore approfondimento su quale modello organizzativo di ristorazione ospedaliera sia maggiormente adeguato alla realtà regionale. Non vorremmo, come previsto durante la seduta del 22 settembre 2016 del Comitato di indirizzo di Egas, che si fosse già proceduto alla stesura del capitolato della nuova gara per l'affidamento del servizio di ristorazione ospedaliera, facendo propri i contenuti del gruppo di lavoro che prevedevano un'organizzazione ‘cook&chill’ (raffreddamento veloce delle pietanze appena cotte) con un centro regionale di produzione unico. Se così fosse - attacca il consigliere pentastellato - si sarebbe disattesa completamente la mozione n.147, presentata dal M5S e approvata all'unanimità in Consiglio regionale il 30 settembre del 2015, che prevedeva il recepimento dei principi europei e nazionali degli standard qualitativi, garantendo anche la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei meccanismi di preparazione dei pasti ospedaliere, che raccomandano di servire pasti prodotti in "modalità espressa" in sede ospedaliera, valorizzando l'impiego di prodotti freschi, per garantire criteri qualitativi alti e omogenei per tutte le strutture ospedaliere della regione”.

“Quali sono le azioni di contrasto alle maggiori criticità evidenziate nel servizio di ristorazione presso gli ospedali di Udine e Trieste dove attualmente viene utilizzato il sistema "cook & chill", con pasti serviti ai pazienti che vengono acquistati in Veneto, con tecniche che consentono la produzione addirittura anche 20 giorni prima del loro consumo?" si chiede il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle. "Nella relazione della Fondazione Scuola nazionale servizi emerge, tra le varie problematiche, quella della questione del grave sottodimensionamento della cucina di Cattinara che impatta negativamente sulla tipologia del sistema di produzione dei pasti. Quali sono allora le proposte concrete per superare la mancanza di conformità? Quali sono gli investimenti previsti? Nel caso di Cattinara - conclude Ussai - è noto che molti degenti - se possono - si facciano portare il cibo da casa, non per sfizio ma per il fondato bisogno di nutrirsi adeguatamente. Sono stati presi in considerazione questi elementi inammissibili oggi in un contesto di assistenza sanitaria e di prestazioni che devono essere di livello europeo?”.

Immediata la replica di Telesca: “Ussai vuole dare indicazioni ai tecnici su cosa scrivere nei capitolati? Se poi il consigliere pentastellato parla di interessi in gioco, li indichi chiaramente senza alludervi, sapendo che se ne assume le responsabilità”, afferma l'assessore in una nota. “Le gare d'appalto in sanità sono frutto di valutazioni tecniche effettuate da esperti - aggiunge Telesca - e la preparazione dei capitolati richiede professionalità specifiche e profonda conoscenza delle norme che sono molte e complesse”. “In questo appalto l'unico aspetto strano è l'interesse in merito del consigliere Ussai. Infatti, per legge, la politica deve stare fuori dagli appalti, mentre Ussai - conclude l'assessore - appare oltremodo addentro”.

Parole a cui Ussai ha voluto replicare: “Personalmente sono mosso da un unico interesse: la salute dei cittadini”, afferma in una seconda nota. “L'assessore si sbaglia. Compito delle politica è anche quello di vigilare con attenzione sulle decisioni prese da chi governa. Evidentemente la giunta Serracchiani non ama essere controllata”.

“Invece di polemizzare con le opposizioni – conclude Ussai - suggeriamo all'assessore Telesca di dare risposte nel merito perché siamo dipendenti dei cittadini ed è a loro che dobbiamo sempre rendere conto”.

26 aprile 2017
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