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Criticità Asuit e Cattinara. Riccardi: “Ampliamento servizi possibile soluzione per barellieri”

L’assessore ha incontro i vertici dell'AsuiTs e una rappresentanza dei barellieri (30 su 35) che non hanno accettato il taglio dello stipendio a seguito del cambio di impresa aggiudicataria dell'appalto. Riccardi ha parlato di “fabbisogni aggiunti” che darebbero all'appaltatore la possibilità di “ampliare il monte ore di lavoro per i propri dipendenti”. Annunciato anche il via la riorganizzazione del PS di Cattinara.

03 MAG - “Il problema dei barellieri dell'AsuiTs potrebbe trovare una soluzione alla luce delle nuove necessità dell'Amministrazione regionale che riguardano anche la riorganizzazione del Pronto soccorso di Cattinara. Si tratta di fabbisogni aggiunti nell'ambito del contratto stipulato con l'appaltatore, il quale avrebbe quindi la possibilità di ampliare il monte ore di lavoro per i propri dipendenti”. Così una nota della Regione Friuli Venezia Giulia riassume il concetto espresso ieri a Trieste dal vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso di un incontro tra i vertici dell'AsuiTs e una rappresentanza di quei barellieri (30 su 35) che non hanno accettato il taglio del 50 per cento dello stipendio a seguito del passaggio dall'impresa aggiudicataria dell'appalto (ritiratasi in corso d'opera) alla seconda classificata.

Nel contesto della soluzione prospettata, come sottolineato dall'esponente dell'Esecutivo, “l'obiettivo per la Regione è quello di allineare la qualità del servizio erogato ai pazienti alla garanzia del dato occupazionale, nella fattispecie in un'ottica di ore lavorate e quindi di retribuzioni che non siano penalizzanti per i lavoratori”.

Quanto alla riorganizzazione del Pronto soccorso dell'ospedale di Cattinara, prevista l'istituzione di una struttura “per il cui bando di selezione ha presentato la propria candidatura un significativo numero di professionisti (18 per 6 posti), a testimonianza della serietà e della bontà del progetto viste le generali difficoltà nel reclutamento di nuovo personale medico”, riferisce la Regione. Tra le novità anche una nuova unità riservata ai codici verdi, per l'abbattimento dei tempi di attesa. Un modello complessivo che, in base ai risultati, potrà eventualmente venire esteso a livello regionale.

“La situazione demografica dell'area triestina, con un percentuale di persone anziane che fa da specchio a quello che sarà lo scenario su scala nazionale tra una ventina d'anni, vede nel Pronto soccorso un nodo centrale dell'accesso sanitario alle cure”, evidenzia la nota reigonale. “Da qui – spiega ancora - la necessità di un cambiamento organizzativo che la Regione sta attuando e per il quale sono stati stanziati 320mila euro destinati alle strumentazioni tecnologiche e ai lavori necessari all'adeguamento gli spazi. Sul fronte del personale sono previste le assunzioni di ulteriori 6 medici, 9 infermieri e 4 operatori socio sanitari”.

Come sottolineato dalla Regione, la creazione di un'area di osservazione attrezzata dove i pazienti potranno essere monitorati per 24-36 ore, contribuirà a evitare un appesantimento sulla struttura in termini di numero di ricoveri. Allo stesso tempo viene definito uno spazio che regolamenterà la presenza dei parenti o di chi accompagna i pazienti, al fine di prevenire situazioni di disordine o di sovraffollamento.

Particolare attenzione viene dedicata ai codici verdi, che rappresentano circa il 50 per cento della casistica riferita agli accessi al Pronto soccorso. A questa fascia viene riservata una nuova specifica unità - Rapid assessement unit (Rau) - specializzata nella presa in carico delle persone con l'obiettivo dell'erogazione di un'assistenza sanitaria di qualità coniugata alla riduzione dei tempi di attesa.

La filosofia che sta alla base di questo cambiamento, come è stato spiegato, “è quella che il Pronto soccorso non sia più un punto di passaggio del paziente verso le aree di degenza, ma uno spazio per il trattamento delle urgenze e di gestione dei ricoveri, all'interno di un'organizzazione sinergica favorita dall'accorpamento tra la stessa struttura complessa del Pronto soccorso e la Medicina d'urgenza”.

Per quel che attiene al futuro del servizio per le emergenze dell'ospedale Maggiore, rimarcando la necessità di una riflessione sul tema, è stato ribadito che la condizione ottimale per garantire un'assistenza sanitaria di qualità è quella dell'integrazione logistica del Pronto soccorso a una struttura ospedaliera complessa in grado di offrire le migliori e le più veloci risposte da un punto di visto medico, chirurgico e specialistico.

Il tempo massimo previsto per la realizzazione di lavori necessari alla completa attuazione del processo di riorganizzazione è di 90 giorni.

03 maggio 2019
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