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Sanità privata. La Regione alza il budget al 6%. Ma la Cgil insorge: “Non si governa a colpi di mano”

Il budget del privato era fermo al 3,8%. Per Riccardi l’incremento tiene conto dei fatti: “Se non apriamo al privato accreditato finiremo semplicemente per impedire ad una parte della popolazione di potersi curare”. Ma per la Cgil le liste d’attesa si abbattono con nuove assunzioni”. Dal Policlinico Triestino SpA evidenziano: “A causa della carenza di budget, nel 2018, solo per la città di Trieste, ci sono state fughe verso il Veneto per 49.225 prestazioni ambulatoriali, per un valore di 2 milioni di euro; se parliamo di protesi e di cataratte in FVG, assistiamo a fughe di circa 13 milioni di euro all’anno”.

13 GEN - In Friuli Venezia Giulia il valore delle prestazioni sanitarie private è pari a circa 85 milioni di euro su un totale del fondo regionale che, complessivamente, vale 2 miliardi e duecento milioni di euro. Mettendo insieme queste due grandezze, la sanità privata in FVG pesa appena il 3.8% sul totale della spesa regionale sanitaria. Con la nuova riforma di cui alla Legge Regionale nr. 70 approvata lo scorso 5 dicembre, è stato previsto che, sulla sanità, vi sia un maggior coinvolgimento del privato accreditato all'interno del sistema regionale, con innalzamento del budget al 6%, fermo, da oltre 6 anni, al 3.8% che, tradotto in soldoni, vorrebbe dire un più 50 milioni di euro.

Il vicegovernatore con delega alla salute, Riccardo Riccardi, in occasione della Conferenza dei servizi e Giornata sulla trasparenza, che si è svolta a Monfalcone poco prima delle feste natalizie ha riservato un passaggio nel suo intervento anche alla sanità privata ricordando che: “20 milioni di Italiani si affidano alle cure private; se non apriamo i servizi al privato accreditato finiremo semplicemente per impedire ad una parte della popolazione di potersi curare".

Sul fronte sindacale, all’idea di alzare il baricentro dell’offerta sanitaria nel privato accreditato, la responsabile regionale del welfare della Cgil, Rossana Giacaz, sottolinea che il sindacato aveva già denunciato il potenziale rischio di una maggiore apertura ai privati da parte della Regione FVG e, che l'emendamento che incrementa i fondi per il pagamento delle prestazioni rese dai privati accreditati non è altro che una conferma. Per la Giacaz “La presentazione in extremis da parte della giunta di un emendamento su un tema così sensibile, conferma la volontà di procedere con colpi di mano: non è così che si può governare una riforma complessa, né tanto meno andando allo scontro con il governo sulla base di teoremi secondo cui le liste di attesa si riducono aumentando la percentuale di prestazioni erogate dai privati. La strada per abbattere i tempi delle prestazioni è assumere per far fronte alle carenze di personale e mantenere saldamente in mano pubblica il governo del sistema”.

A spiegarci il proprio punto di vista su quello che è il servizio del privato accreditato nella Regione FVG è il Presidente e A.D. Guglielmo Danelon del Policlinico Triestino SpA, società presente nel territorio da oltre cento anni e che attualmente ha cinque case di cura di cui tre a Trieste, una a Pordenone ed una a Udine con un totale di circa seicento posti letto, oltre ad una ventina di poliambulatori convenzionati che svolgono attività diagnostica e di laboratorio. “La storia del FVG prova che il nostro privato è molto basso. Lo è sempre stato considerato che questa Regione è stata la prima in Italia a introdurre i tetti di spesa al privato. Privato che arriva appena ad un 3.8% rispetto ad altre Regioni come il Veneto che ha una presenza del privato del 15-20% o in Lombardia che tocca un 30%. Solo a Trieste nel 2018 sono andati a ricoverarsi e, quindi, a curarsi in Veneto 2059 persone per un valore di 10 milioni. Per la carenza di Budget, nel 2018, sole per la città di Trieste, verso il Veneto ci sono state fughe per 49.225 prestazioni ambulatoriali, per un valore di 2 milioni di euro. Se invece parliamo di protesi e/o di cataratte in FVG, assistiamo a fughe di circa 13 milioni di euro all’anno. Prestazioni queste e valore delle prestazioni che potremmo recuperare se solo avessimo un maggiore coinvolgimento come privato accreditato nel sistema sanitario regionale”.

Endrius Salvalaggio

13 gennaio 2020
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