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Liste d’attesa. Non è sempre colpa del “sistema”

Se da una parte, per il Presidente di Costituzione 32, Walter Zalukar, le liste d’attesa sono “il segno di un degrado che sembra inarrestabile in una Regione che fino a pochi anni fa era in vetta alle classifiche per efficienza ed efficacia”, per il Segretario Anaao Assomed Valtiero Fregonese c’è “una parte non trascurabile che riguarda il consumismo sanitario”. Colpa anche, secondo il presidente Omceo Udine, Maurizio Rocco, della “poca fiducia che a volte al paziente nutre verso il medico professionista”

28 GEN - In FVG le attese per le prestazioni specialistiche e diagnostiche, ma anche per gli interventi chirurgici, hanno raggiunto tempi biblici e la protesta dei cittadini dilaga in rete. Il Presidente dell’Associazione “Costituzione 32”, Walter Zalukar, da qualche anno cura un osservatorio sullo stato di salute della sanità ispirandosi ai valori dell’art 32 della Costituzione: da lì il nome “Associazione Costituzione 32”. Questo osservatorio ha assunto un ruolo per veri e propri dibattiti che quotidianamente cittadini ed operatori sanitari lasciano.

Da un punto di vista sindacale e nelle vesti dell’Anaao Assomed FVG, il Segretario regionale Valtiero Fregonese spiega che il fenomeno liste di attesa non è solo una questione di carenza di personale, ma anche una questione di consumismo sanitario.

A parere del Presidente dell’ordine dei medici di Udine, Maurizio Rocco, alla base restano i tetti delle apparecchiature e la mancanza di personale, oltre a questo c’è da dire che il paziente dovrebbe puntare di più sui consigli del medico e non cambiare il dottore se il precedente nega un’analisi.

Ecco alcuni messaggi di cittadini postati nella pagina Facebook di Costituzione 32.
1. Ho la ricetta del medico per terapia del dolore, urgente per appuntamento entro 72h, e il risultato è ottobre 2020.
2. Visita pneumologica post broncopolmonite e versamento pleurico richiesta 4 giorni fa, appuntamento il 19 febbraio 2020.
3. Risonanza encefalica: appuntamento preso all'inizio di settembre me lo hanno dato al 15 maggio 2020.
4. Appuntamento visita oncologica, agende chiuse!! Bisogna andare a Udine oppure aspettare.
5. I tempi di attesa sono biblici, mio marito per problemi alla schiena ha dovuto aspettare 6 mesi per la terapia del dolore e ora aspettiamo giugno 2020 per una visita all'unita spinale richiesta con urgenza.
6. Per una visita oculistica specialistica x risonanza all' occhio causa macula...1 anno”
7. Per una visita nefrologica ci vogliono 6 mesi .....se ti serve un’ecografia con contrasto per operare un tumore con urgenza a Trieste non riesci ad averlo neanche a pagamento, devi andare a Udine.
8. Mio padre sono più di 3 anni che aspetta di essere chiamato....hanno detto per la prossima sessione ti chiamiamo noi...probabilmente mi chiameranno adesso che è morto....


“La difficoltà ad erogare prestazioni specialistiche e diagnostiche in tempi ragionevoli non è un deficit isolato, di settore – spiega il Presidente di Costituzione 32 -  ma è lo specchio di una sofferenza grave e diffusa dell’intero sistema sanitario pubblico, ed è il segno di un degrado che sembra inarrestabile in una Regione che fino a pochi anni fa era in vetta alle classifiche per efficienza ed efficacia. Resta difficile dare un quadro esatto sul problema liste attesa – prosegue Zalukar - perché non si conoscono i dati reali, nonostante i ripetuti richiami alla “trasparenza”. Le comunicazioni della Regione si fermano ad inizio 2015 e da lì in poi non si hanno più elementi rilevanti. Uno quadro approssimativo si può avere leggendo gli appelli, le richieste di aiuto in rete di cittadini che non sanno più dove e come curarsi o semplicemente chiamando il CUP. Stiamo pagando cinque anni di deficit progettuale e organizzativo” conclude Zalukar.

Va detto però che i tempi di attesa sono un problema comune nei diversi sistemi sanitari avanzati e difficilmente nelle regioni viene rispettato ciò che sono le linee guida dettate dai singoli governi regionali.

“Con l’ultima riforma sanitaria, a mio parere le aziende sanitarie hanno dei margini per potere ridurre le liste di attesa – chiarisce il Segretario Anaao Assomed Valtiero Fregonese – Le Aziende Sanitarie ora possono riorganizzare meglio le attività ambulatoriali e le attività delle prestazioni. Inoltre, dopo oltre dieci anni di inattività, le Aziende possono assumere personale, svincolate dal blocco del tetto di spesa sul personale dell’1.4%. Ancora, i direttori generali possono aumentare la spesa del personale di un ulteriore 2% come previsto dal nuovo Patto della Salute. Sul punto – liste di attesa -  resta sempre una parte non trascurabile che riguarda il consumismo sanitario. Ci sono pazienti che non si accontentano della prescrizione che il medico fa. Molte volte si verificano delle prestazioni fatte inutilmente non perché prescritte in forma inappropriata dal medico, ma perché lo stesso paziente va a farsi la stessa visita o esame diagnostico anche due o tre volte in strutture diverse. Questo comportamento non aiuta alle liste di attesa”.

Uno strumento che potrebbe dissuadere un paziente a prescrizioni “fai da te” sarà il fascicolo sanitario elettronico, attraverso il quale viene tracciata tutta la storia sanitaria del paziente con possibilità di consultazione/condivisione con i professionisti sanitari e ciò per garantire un servizio più efficace ed efficiente.

“Sulle tante cause che provocano le lunghe liste di attesa – considera il Presidente dell’Ordine dei medici di Udine, Maurizio Rocco – resta sempre al primo posto la carenza del personale ed i tetti al funzionamento alle apparecchiature. Detto questo resta sempre la “poca” fiducia che a volte al paziente nutre verso il medico professionista. Non a caso proprio verso fine anno come Ordine dei medici abbiamo istituito un decalogo che promuove un percorso medico-paziente in estrema fiducia reciproca. Dobbiamo valorizzare di più la professionalità del medico atteso che solo questi sa cosa può servire al proprio paziente, che non dovrebbe né andare da un altro medico a farsi prescrivere ciò che il primo non vuole prescrivere, né dovrebbe trovare il medico che gli prescrive tutto. Al paziente viene riconosciuta la centralità della persona che, a sua volta, deve rispettare e affidarsi alle competenze del medico. Per ottenere un buon livello di una buona ed efficace sanità, abbiamo bisogno che fra paziente e medico ci sia una fiducia reciproca sul percorso di diagnosi e quindi di appropriatezza sul cosa fare”.

Endrius Salvalaggio

28 gennaio 2020
© Riproduzione riservata

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