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Oltre 40 medici direttori facenti funzioni non regolarizzati. La denuncia di Anpo, Ascoti e Fials

In una missiva ai vertiti regionali i sindacati chiedono la stabilizzazione di oltre quaranta medici direttori “facenti funzione”, alcuni addirittura da 7 o 8 anni. La figura del ff, osservano i sindacati, “è notoriamente ingrata, con moltissimi onore e responsabilità ma senza riconoscimento giuridico ed economico”, scrivono Antonio Maria Miotti e Raffaele Perrone Donnorso, che chiedono stabilizzazioni in tempi brevi. LA LETTERA

10 MAG - “Anche la Regione Friuli Venezia Giulia, in passato, esempio positivo nazionale per la gestione della sanità, presenta oggigiorno delle gravi criticità. Tra queste, la presenza di un gran numero di strutture ospedaliere o sanitarie affidate provvisoriamente a dirigenti facenti funzione, in molti casi per anni. Le conseguenze gestionali ed organizzative minano i fondamenti del sistema sanitario regionale”. E’ questo il tenore della lettera a firma del Presidente Regionale Anpo, Ascoti e Fials Medici per il Friuli Venezia Giulia, Dott. Antonio Maria Miotti e del Presidente Nazionale Anpo, Ascoti e Fials Medici, Prof. Raffaele Perrone Donnorso, inviata al vicegovernatore con delega alla salute Riccardo Riccardi, al presidente III^ commissione salute e ai DG delle tre Aziende Sanitarie.

“La provvisorietà del ruolo del primario – spiega Miotti - genera precarietà in un’organizzazione ospedaliera, e ne risente anche di una minore autorevolezza nel caso di un responsabile incaricato provvisoriamente, rispetto ad uno con un contratto poliennale. Se poi ci aggiungiamo che, alcuni facenti funzione incaricati ad interim sono presenti da circa otto anni, allora tutto si complica ulteriormente e stiamo parlando di direttori di strutture dove curano i malati”.

Va poi ricordato, che secondo i sindacati, è equiparabile a primario non solo chi è direttore di struttura complessa, ma qualunque  medico che gestisce un budget, come i responsabili di struttura dipartimentale.  “Questo vuol dire che se si assegna un budget ad un medico – segnala Miotti – egli diventa un primario a tutti gli effetti, tale per cui gli devi poi riconoscere dalla A alla Z ciò che fa come primario e non come la figura del responsabile facente funzione che è una figura notoriamente ingrata, con moltissimi oneri e responsabilità ma senza riconoscimento giuridico ed economico”.

“Altro grosso problema è stato quello che, prima di scrivere nero su bianco – rende conto il presidente regionale Anpo, Ascoti e Fials Medici – abbiamo chiesto alcuni dati alle aziende sanitarie che hanno risposto con palese inerzia. Per cui, per far fronte a questo problema, siamo dovuti passare ai portali delle singole aziende sanitarie e per ogni singola struttura. Facendo questa ricerca, abbiamo trovato molte incongruenze, abbiamo scoperto che circa una quarantina di medici primari non sono riconosciuti tali e circa una ventina, appartengono all’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (AsuFc). I nostri complimenti!”.

Secondo Anpo, Ascoti e Fials Medici una giustificazione che spesso viene confermata è l’attesa del protocollo d’intesa fra regione ed università, sul quale dovranno basarsi gli atti aziendali. Tuttavia questo non spiega il numero di anni di provvisorietà degli incarichi.  “Simili comportamenti delle direzioni e delle istituzioni, non trovano giustificazione, ingiusti e gravi, che pesano e provocano pesanti implicazioni in ambito organizzativo e sulla responsabilità professionale. L’Associazione nazionale primari ospedalieri è sempre pronta a tutelare nelle sedi opportune, quindi in ambito giudiziario, i diritti dei primari se non ci sarà un’accelerazione a concludere l’iter del protocollo d’intesa regione università, con la definizione degli atti aziendali”, conclude il presidente regionale Antonio Maria Miotti, che sollecita la Regione a “procedere quanto prima con i concorsi per i direttori di struttura complessa e con le procedure di stabilizzazione per i responsabili di struttura dipartimentale”.

Endrius Salvalaggio

10 maggio 2021
© Riproduzione riservata

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