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PNRR. Gli Ordini Tsrm-Pstrp del FVG presentano le loro proposte e chiedono i essere ascoltati

Gli Ordini di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine tornano a chiedere essere parte attiva nel confronto politico sul futuro del Ssr. Per la presidente delle 19 professioni, Susanna Agostini, “il Pnrr, con la futura approvazione degli atti aziendali per un nuovo modello organizzativo regionale, è l’occasione migliore per chiarire, formalizzare e riconoscere il ruolo che le professioni sanitarie possono avere per la tutela della salute dei cittadini”

20 SET - Il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR ) sta rappresentando, in molte realtà regionali, un’occasione di ridisegnare l’assetto sanitario. Da qui ai prossimi mesi la Regione Friuli Venezia Giulia, con le tre Aziende Sanitarie e assieme alle parti sociali, tracceranno un percorso che attraverso gli atti aziendali daranno corpo alla riforma su quelli che, in questi mesi la pandemia, sono risaltati come i punti “critici” della sanità. Susanna Agostini, presidente dell’Ordine Tsrm-Psrt del Friuli Venezia Giulia è convinta che “i settori da rivedere e rinforzare saranno le reti di prossimità, vale a dire gli strumenti di coordinamento dei servizi offerti in modo particolare ai pazienti cronici. Parliamo quindi di telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e le strutture sanitarie periferiche come le Case di Comunità o gli Ospedali di Comunità, integrate fra loro e con l’ospedale ad alta specializzazione, capaci di offrire le tre gambe dell’assistenza:  prevenzione, cura e riabilitazione”.

“Fino ad ora al nostro Ordine – dice Agostini - non è stata data l’attesa possibilità di partecipare concretamente a quelli che sono stati in passato i vari confronti politici sul futuro del SSR. Questa volta vorremo giocare d’anticipo e disegnare assieme alle Aziende Sanitarie quella parte di modello organizzativo che potrà, fra l’altro, dare un adeguato contributo al Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza”.

Per fare tutto questo la presidente Susanna Agostini, che rappresenta diciannove professioni sanitarie, insieme ai Presidenti degli Ordini della Professione Infermieristica e degli Ordini della Professione Ostetrica, sta già chiedendo ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie in FVG un incontro per portare un contributo fattivo in particolare sulla redazione degli Atti Aziendali.

La proposta che si intende fare è legata al valore che i professionisti garantiscono al sistema salute. Alcuni esempi: il fisioterapista affronta le problematiche di movimento e funzione che insorgono dall’infanzia alla terza età. Valuta le disfunzioni presenti o potenziali, aiuta a superarle o a prevenirle, a recuperare un movimento o una funzione perduta, identifica i dispositivi o gli adattamenti ambientali più utili per favorire la massima autonomia. Il logopedista figura centrale nella logopedia di comunità, nei pazienti e anziani istituzionalizzati, nelle patologie neurodegenerative e per la prevenzione del decadimento cognitivo, nel post ictus, nei casi di patologie tumorali e nelle depressioni.

E ancora, il dietista che coordina tutta la “filiera della alimentazione e nutrizione dell’uomo in ogni fascia di età fra ospedale – domicilio – territorio, in quanto i suoi ambiti di lavoro sono quelli della alimentazione in salute pubblica, nella dietetica in clinica, nella prevenzione e sorveglianza nutrizionale, in ristorazione collettiva, nella riabilitazione nutrizionale. C'è poi il terapista occupazionale che permette alle persone di partecipare alle attività della vita quotidiana al meglio delle loro capacità nonostante la loro condizione, la disabilità, la progressione della malattia, i limiti di attività o le restrizioni alla partecipazione.

E poi gli assistenti sanitari, impegnati nel migliorare i sistemi di informazione/comunicazione, proporre una innovazione tecnologica a supporto della corretta rilevazione dati (sanità digitale, telemedicina, big data), nel migliorare l’informazione e la comunicazione ai fini della inclusione socio-sanitaria, promozione e prevenzione della salute, in particolare nel territorio (individui, famiglie, gruppi, case di comunità, assistenza domiciliare, scuole…….).

In Friuli Venezia Giulia, secondo la presidente delle professioni TSRM-PSTRP, “preoccupa quello che da tempo i professionisti hanno denunciato a partire dalle difficoltà a vedere l’applicazione della L.R. 10/07 e cioè tutti quei problemi che possono derivare dall’assenza di strutture organizzative professionali specifiche che siano punti di riferimento per le competenze delle professioni rispetto alle loro specificità.

“La futura approvazione degli atti aziendali per un nuovo modello organizzativo regionale, in forza al nuovo PNRR, appare essere, al riguardo, l’occasione migliore per chiarire e formalizzare definitivamente quanto sosteniamo. Perdere questa occasione non sarà solo una sconfitta per le professioni, ma per l’intero sistema e soprattutto per chi, nel sistema, deve trovare la risposta al bisogno di salute”, conclude la presidente Agostini.

Endrius Salvalaggio

20 settembre 2021
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