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Focus su Ministero Salute: cresce dotazione finanziaria per farmaci innovativi e oncologici innovativi


26 GIU - Lo stato di previsione del ministero della Salute – secondo la Corte dei Conti - presentava una dotazione finanziaria iniziale di competenza di 2.331,9 milioni (in crescita di oltre il 77% rispetto al 2016), aumentata a 2.691 milioni nelle previsioni definitive con un incremento di 359 milioni.

Una crescita di notevoli dimensioni rispetto allo scorso anno da ricondurre soprattutto all’incremento già nelle previsioni iniziali delle risorse destinate al sostegno delle Regioni nell’acquisto di farmaci innovativi e oncologici innovativi (aumentate da 500 milioni a 1 miliardo).

L’incremento dei fondi gestiti si accompagna ad una ricomposizione della spesa per categorie economiche. Sono in crescita oltre ai “Trasferimenti ad amministrazioni pubbliche” (per i farmaci) e ai “Redditi da lavoro” (+0,3%), anche i contributi agli investimenti. Si tratta di importi relativi all’edilizia sanitaria, di reiscrizioni di residui perenti per interventi sanitari nei grandi centri urbani e di somme da trasferire alla regione Puglia per l’ammodernamento di apparecchiature e dispositivi medici delle strutture sanitarie di Taranto in relazione alle ricadute della questione Ilva. Si riducono invece le altre spese.

Nell’esercizio si accentua la concentrazione dei Fondi in 4 programmi, tre della missione “Tutela della salute” e uno della missione “Ricerca e innovazione”. Ad essi va (al netto dei fondi per i farmaci) l’87,3% delle risorse nel 2017, a fronte dell’85,3% dello scorso esercizio. Si tratta della “Programmazione del SSN…” che vede aumentare le risorse attribuite del 38%, della “Vigilanza sugli enti e sicurezza delle cure” (+1,7%) e della “Ricerca per il settore della sanità pubblica” (+19,2%); la “Prevenzione e promozione della salute...” registra nell’anno una flessione delle risorse assegnate dell’8,5%. L’esercizio 2017 segna risultati di rilievo nella gestione degli obiettivi programmatici del Ministero della salute anche se non tutti gli aspetti più problematici affrontati nell’anno sono riusciti a trovare soluzione prima della conclusione della legislatura.

E’ proseguita l’attività di monitoraggio degli equilibri gestionali regionali e la verifica del rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni. L’intervento a favore di farmaci innovativi e oncologici innovativi, con una riserva di fondi per un miliardo a ciò destinati, rappresenta un passo importante nel miglioramento della qualità dell’offerta sanitaria.

Rivisti i LEA e definito un nuovo nomenclatore, è in corso di definizione sia il nuovo sistema di monitoraggio sia l’aggiornamento del tariffario delle prestazioni ambulatoriali. Con la legge di bilancio per il 2018 sono state individuate risorse per una parziale riduzione dei ticket sulla specialistica.
Passi ulteriori sono stati fatti per il potenziamento degli strumenti di gestione del sistema informativo sanitario che rappresenta un elemento importante sia per il miglioramento dei servizi che per il controllo della spesa. Con la legge 167/2017 è stata prevista la tracciabilità dei medicinali veterinari ciò anche ai fini del monitoraggio del fenomeno dell’antibiotico resistenza e del “contenimento” dell’utilizzo non prudente di tali farmaci.

Nel 2017 è stato approvato il piano nazionale per la prevenzione vaccinale con risultati coerenti a quanto programmato in pressoché tutte le regioni. Procede l’attuazione del DM 70 del 2015 con il riordino del sistema di assistenza ospedaliera e il potenziamento dei servizi territoriali. Un impulso in tale direzione dovrebbe venire dal Piano nazionale cronicità: la cabina di regia costituita in fine esercizio dovrà prevedere la ricognizione delle iniziative regionali e la definizione di interventi per promuovere l’integrazione delle cure nei diversi regimi assistenziali.

Risulta ancora importante la mole di lavoro svolto per i risarcimenti ed indennizzi a favore dei danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa dell’utilizzo di emoderivati, vaccinazioni obbligatorie e per l’assunzione del farmaco talidomide. Continua ad essere di grande rilevanza il ruolo dell’Amministrazione nelle attività di controllo e profilassi svolte anche per mezzo dei propri Uffici periferici (USMAF) presenti nei principali porti ed aeroporti del Paese ai quali è affidato l’impegnativo compito di assistenza ai migranti in fase di prima accoglienza.

Tra il 2013 e il 2017 la dimensione complessiva delle risorse gestite è cresciuta in maniera consistente. Il passaggio dai 1.513 milioni del 2013 ai 2.691 milioni del 2017 ne fornisce una chiara evidenza. E’ vero che tale crescita, al netto di quanto è riferibile ai fondi per i farmaci innovativi ed oncologici innovativi, si ridimensiona: l’incremento nelle risorse da ripartire tra i diversi programmi è di circa il 12%. Ma sono proprio questa variazione e la collocazione presso il Ministero della salute dei due fondi, a cui nel 2017 è stato attribuito 1 miliardo del finanziamento al SSN, che danno la misura del crescente ruolo che nel corso dell’ultima legislatura si è attribuito a questa Amministrazione, non solo negli equilibri con le altre amministrazioni centrali, ma anche nel più ampio quadro della gestione della politica sanitaria tra livelli di governo.

Un ruolo di programmazione, di consulenza e di coordinamento tra i soggetti più direttamente responsabili della gestione, che traspare anche guardando alle modifiche che hanno riguardato la composizione delle risorse tra i suoi programmi. Ferme restando quelle destinate a ricerca, prevenzione, sistemi informativi e vigilanza degli enti (che comprende quelli destinati a risarcimenti per emoderivati e vaccinazioni), la crescita (al netto dei fondi per i farmaci) si è concentrata proprio nella programmazione del SSN per l’erogazione dei LEA, da cui è dipeso (in collaborazione con il MEF) un processo di risanamento del settore nella garanzia di adeguati risposte assistenziali. E ciò è avvenuto in un quadro di gestione delle risorse direttamente attribuite alle strutture dell’Amministrazione che si sono progressivamente ridotte: i redditi da lavoro dipendente si sono contratti nel periodo del 3,4%, i consumi intermedi di oltre il 37 per cento.

26 giugno 2018
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