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Carnevali (Pd): “Non è questione di tifo, ma di rispetto delle regole”

di Elena Carnevali (Pd)

06 DIC - Gentile direttore,
mi permetta una replica al suo articolo che attribuisce al Pd, in particolare a me e alla collega Maria Elena Boschi, presenti all’approvazione degli ultimi emendamenti in commissione Bilancio, di tifare per i grandi gruppi farmaceutici.

Forse bastava leggere i resoconti della commissione per vedere che ho sollevato le preoccupazioni nell’ambito delle realtà territoriali “a causa della inevitabile predominanza dei “grandi gruppi“ e dove la collega Boschi ha espresso le preoccupazioni sull’ammissibilità di dell’emendamento - che come tanti altri sono stati poi espunti dal Presidente della Camera, On. Roberto Fico

Ricordo ai lettori che ben 17 commi sono tornati in commissione bilancio dopo che in Aula era già stata conclusa la discussione generale e questo basterebbe per giudicare le modalità di gestione molto preoccupanti di questa maggioranza. 

Ho stima di questo giornale che permette di avere una informazione libera e approfondita, ma mi permetta di replicare ad un titolo e contenuto che non mi rappresenta.

Questa maggioranza crede che in una legge di bilancio sia giusto inserire norme a piacere e contrarie all’ordinamento. 

Si faccia un Disegno di legge e si discuta invece di agire con un sub emendamento nella notte e senza discussione. Stiamo già assistendo allo spacchettamento di materie sanitaria in tre: Legge di Bilancio, Dl Fiscale, Dl semplificazione. Un puzzle di difficile composizione.
 
Noi siamo contrari ad agire contro l’ordinamento, come si è dimostrato nei fatti con le scelte del Presidente della Camera, cosa diversa dalla tifoseria.
 
On. Elena Carnevali
Partito Democratico
 
 
Gentile onorevole,
grazie di queste precisazioni. Devo però a mia volta precisare che i resoconti li ho letti eccome. In Commissione lei non ha parlato di questioni formali ma è entrata nel merito sostenendo che l'emendamento Trizzino "suscita non poche preoccupazioni nell’ambito delle realtà territoriali a causa della inevitabile predominanza delle grandi farmacie" e non di "grandi gruppi" come scrive in questa lettera (vedi a conferma immagine qui sotto tratta dal resoconto parlamentare) .
 

 
O è scritto male il resoconto parlamentare oppure è stata fatta confusione...Non lo so...in ogni caso non capisco perché la difesa da questa "predominanza delle grandi farmacie" e tanto più, secondo la sua versione, "grandi gruppi" non possa attuarsi proprio con il ridimensionamento delle quote sociali delle farmacie di capitali (i famosi "grandi gruppi") prevedendo che la maggioranza resti ai farmacisti piuttosto che a società di capitali nazionali ed estere. 
 
Quindi se vogliamo andare alla sostanza e non restare ancorati su questioni formali (perché, lo ripeto, di leggi finanziarie con commi "ordinamentali" ne ho viste a decine, da destra e da sinistra, nei miei 35 anni di professione) e se, come mi scrive questa sera, siete d'accordo con la sostanza del problema e cioé con la tutela delle farmacie di farmacisti rispetto ai grandi gruppi, votate un nuovo emendamento riformulato e chiudete la partita.
 
Se così non sarà i miei dubbi, su quale squadra faccia il tifo il PD, mi spiace, ma non si dissolveranno.
 
Cesare Fassari

06 dicembre 2018
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