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Tra Speranza e le Regioni scoppia la pace: impegno a maggiore confronto sui dati

di Luciano Fassari

06 NOV - Tra il Ministro della Salute, Roberto Speranza e le Regioni scoppia la pace dopo le polemiche degli ultimi giorni seguite all’entrata in vigore del nuovo Dpcm che ha introdotto la divisione per zone del Paese in base alla gravità dell’epidemia.
 
All’incontro, a quanto si apprende, erano presenti il Ministro il presidente della Conferenza Stefano Bonaccini (Emilia Romagna) e altri governatori tra cui Alberto Cirio (Piemonte), Attilio Fontana (Lombardia) e Michele Emiliano (Puglia).
 
La riunione, fanno sapere sia dalle Regioni che dal Ministero si è svolta in un clima “cordiale e sereno” con l’obbiettivo di ritrovare collegialità nelle decisioni in un momento così delicato.
 
I presidenti hanno fatto presente di non aver gradito la piega che ha preso la comunicazione negli ultimi giorni con alcune uscite di esponeti del governo centrale che non sono piaciute e soprattutto il fatto che si siano prese le decisioni di inserire alcune Regioni nelle zone ‘rosse’ e ‘arancioni’ senza alcun preventivo confronto tecnico-politico sui numeri per valutare meglio la situazione
 
Gli Enti locali hanno spiegato che un “conto sono le cabine di regia dove ci sono i tecnici che elaborano i dati e un conto è decidere in poche ore se chiudere una Regione senza spiegare bene e confrontarsi sui numeri che hanno portato alla decisione”.
 
Il Ministro Speranza in questo senso ha garantito che d’ora in poi vi saranno verifiche dei dati settimanali e saranno coinvolte le Regioni più a rischio attraverso incontri bilaterali tecnico-politici per valutare compiutamente la situazione.
 
Dalle Regioni è arrivata poi la richiesta di inserire nel conteggio dei tamponi anche quelli antigenici che non sono per esempio valutati nel monitoraggio settimanale attivato con il decreto del 30 aprile. Allo stesso tempo è stato richiesto di rivalutare alcuni indicatori alla luce della seconda fase dell’epidemia.
 
“Ringrazio il Ministro Speranza per l’attenzione e per la pronta disponibilità all’incontro”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine dell’incontro.
 
“Siamo tutti consapevoli – afferma Bonaccini - dell’importanza fondamentale della leale collaborazione istituzionale, soprattutto in un momento così grave. Abbiamo sempre lavorato in tal senso, come dimostra quanto fatto in questi mesi condividendo tutte le scelte, anche quelle più difficili e dolorose, assumendoci ciascuno le proprie responsabilità. Come detto dal Presidente Mattarella tutte le Istituzioni devono fare scelte unitarie, ispirate alla massima collaborazione per il bene del Paese. Siamo tutti impegnati da un lato a combattere l’epidemia e dall’altro a dare risposte immediate alle categorie e ai cittadini che sono in grande difficoltà”.
 
“Nel corso della riunione abbiamo condiviso con il Ministro la necessità che vi possa essere un esame congiunto dei dati, utile a favorire le decisioni finali. Siamo preoccupati – aggiunge Bonaccini - del dibattito apparso in questi giorni sugli organi di stampa su un possibile conflitto e sulle sue conseguenze che potrebbero portare a delle spinte centraliste che a nostro avviso non sono la risposta in questa grave crisi sanitaria. Occorre viceversa una più stretta collaborazione istituzionale e una più forte condivisione, come è emerso oggi nell’incontro”.
 
La riunione si è quindi conclusa con l’impegno comune di un maggior coivolgimento. Se sarà vero lo scopriremo nei prossimi giorni.
 
Luciano Fassari

06 novembre 2020
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