Roccella (Ncd): “Riconoscibilità donatori è un diritto dei figli”
30 LUG - La riconoscibilità dei donatori nella fecondazione eterologa “è un diritto figli”. Lo afferma una nota della vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera e deputata del Nuovo centro destra, Eugenia Roccella. “La senatrice Puppato - rileva Roccella - sostiene che ammettendo la possibilità che il nato dall'eterologa, una volta adulto, possa risalire, se vuole, al suo genitore biologico, si affossa l'eterologa. Evidentemente, secondo la senatrice, in tutti i paesi che l'hanno fatto la fecondazione eterologa non e' piu' praticabile: si tratta della maggioranza dei paesi occidentali, come per esempio Svezia, Danimarca, Norvegia, Inghilterra, Germania, Austria, Svizzera, Olanda”.
Sono ormai “pochi – aggiunge Roccella - i paesi che impediscono al figlio nato da eterologa quello che è consentito anche agli adottati, e cioè di andare alla ricerca delle proprie origini. È evidente che l'argomentazione non regge e rivela strumentalità e parzialità”. “La verità - conclude Roccella - è che si vogliono riconoscere solo i diritti dell'adulto che desidera un figlio, ma non i diritti del figlio che desidera sapere chi è il padre o la madre biologica. Il riconoscimento dei diritti, insomma, va a corrente alternata”.
30 luglio 2014
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